A Cremona Pianoforte ospite il Maestro Michele Campanella
Due appuntamenti da non perdere a Cremona Pianoforte (28-30 settembre 2012): domenica 30 settembre alle ore 12.00 il concerto in Sala Monteverdi (organizzato da Yamaha Italia e CremonaFiere), e alle ore 15.30 la conversazione nell’ambito de “Gli incontri del Pianoforte” – “Pianoforte mon Amour” con il coordinamento di Ettore Borri. Protagonista assoluto: Michele Campanella, pianista di fama internazionale, che si è formato alla scuola pianistica napoletana di Vincenzo Vitale. Un artista dal temperamento molto versatile, e questa sua caratteristica lo ha portato ad avvicinare autori quali Clementi, Weber, Poulenc, Busoni, Rossini, Brahms, Ravel e Liszt. Nel corso della sua carriera si è esibito con le principali orchestre collaborando con i maggiori direttori, tra cui Abbado, Gelmetti, Mehta, Muti.
In attesa di ritrovarlo in occasione di Cremona Pianoforte, ecco una breve intervista all’artista.
A che età ha iniziato lo studio del pianoforte?
“Non posso ricordare il momento preciso, in quanto nessuno mi ha mai messo davanti al pianoforte. Fu il mio istinto: sono stato autodidatta dai 5 ai 10 anni. Un vecchio pianoforte verticale era nella casa dei miei genitori, era di mio padre che non lo suonava da una decina di anni , ma nessuno, ripeto, mi suggerì di provarlo.”
Quando ha avuto la consapevolezza del ruolo fondamentale che il pianoforte avrebbe giocato nella sua vita anche dal punto di vista professionale?
“E’ stata una consapevolezza precoce, già a 11 anni sognavo non come gli altri bambini di fare il calciatore, ma di esibirmi alla tastiera in pubblico!”
Che cosa ha significato per lei studiare presso una celebre scuola pianistica, come è quella napoletana di Vincenzo Vitale?
“Idee chiare, se è lecito averne, formazione musicale essenziale e raziocinante. Il Maestro Vitale diceva che se non avessi incontrato lui, avrei comunque suonato (bene), ma non tanto quanto nei fatti mi sentiva fare, avendo avuto la fortuna di averlo come unico insegnante.”
Ha una particolare predilezione per alcuni musicisti?
“Assolutamente no, penso che questo atteggiamento non sia professionale. Il mio, il nostro compito di musicisti, è quello di compenetrare la musica e il compositore entrando, per quanto è possibile, in sintonia psicologica.”
La sua dedizione a Liszt, testimoniata dal recente volume (“Il mio Liszt” edito da Bompiani) da lei scritto su questo autore, a che cosa è dovuta: all’ammirazione per questo personaggio come uomo, come artista, o, ancora, come grande estimatore ed indagatore delle possibilità dello strumento pianoforte?
“La mia ammirazione per Liszt è fatta di molti aspetti. In primis come uomo, tra i più straordinari della musica europea, poi come compositore, ma anche come creatore di musica pianistica assolutamente innovativa.”
Il Maestro Michele Campanella, considerato nel palcoscenico internazionale uno dei maggiori virtuosi e interpreti di Liszt, durante il concerto in programma a CremonaPianoforte, offrirà ai visitatori una esecuzione specialmente ideata per l’occasione.
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