Cronaca

Via Dante, avanza la desolazione tra appartamenti sfitti e negozi vuoti

foto Francesco Sessa

Via il cordolo e la vecchia illuminazione centrale. Due corsie di scorrimento laterali, parcheggi in linea a destra e a sinistra e pista ciclabile monodirezionale su entrambi i lati, con spazi riservati al verde. “E’ tanto che se ne parla, lo attueranno mai?”, è il pensiero di molti cremonesi. Nell’aprile 2008 la Giunta Corada dava il via ai sensi unici contrapposti in via Dante e viale Trento Trieste. Oltre tre anni dopo, il 14 dicembre 2011, la Giunta Perri deliberava di dotare di un nuovo assetto viabilistico via Dante e ora il Comune sta provvedendo con la Società Autostrade Centro Padane all’iter per la progettazione esecutiva. Un’operazione costosa che slitta al 2013 per dare la priorità ai lavori dei sottopassaggi di via Brescia, via Persico e del cavalcavia di San Felice. E intanto? E intanto c’è una via che muore in attesa della sua riqualificazione, complice la crisi che morde il mondo del commercio e quello dei piccoli proprietari immobiliari. Partendo da porta Venezia e fino al palazzo della Provincia la via è deserta, si prosegue tra le macchine in sosta a picco sotto il sole. Non si contanto i cartelli ‘vendesi’ o ‘affittasi’ sui portoni di ingresso di case signorili, palazzi e attività commerciali. Saracinesche abbassate e finestre chiuse. Da via Vecchio Passeggio in poi, per la presenza del supermercato, di attività commerciali e di ristorazione radicate sul territorio, delle stazioni dei pullman e dei treni, più vita sicuramente c’è. Ma la desolazione e il senso di abbandono per questa via che è una delle arterie principali di Cremona certamente rimane.

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