Cronaca

Il ponte sul Po compie 120 anni E il "nuovo" terzo ponte slitta ancora

Foto Francesco Sessa

Il 20 settembre compirà 120 anni il ponte in ferro di Cremona, quello che collega le sponde lombarde ed emiliane tra la città del Torrazzo e “il Mezzano”. Il ponte è presente su tutti i libri universitari d’ingegneria civile, un capolavoro. Ormai sul Po ne esistono solo tre. E’ una data da festeggiare ma la memoria fa difetto a chi ci amministra. Un tempo, quando si passava il Po si diceva che si andava “in so’l parmesàan” perchè un tempo quella zona apparteneva al Ducato di Parma e non a Piacenza. L’inaugurazione fu solenne, i 560 alberi del viale (adesso sono ridotti alla metà) erano addobbati a festa con lampade: il taglio del nastro lo fece il ministro dei Lavori Pubblici cremonese Francesco Genala.

Il ponte è malato e il suo sostituto è per ora solo un progetto a cui probabilmente metterà mano tra un paio d’anni il prossimo “proprietario-concessionario” dell’autostrada Piacenza-Cremona-Brescia.

La struttura ha una larghezza di 7,2 metri, e una passerella ciclopedonale di 2,5 metri, realizzata nel 2005. E’ lunga oltre 960 metri, per 12 campate. La porzione lato Castelvetro è ancora quella originale, quella cremonese è stata ricostruita nel 1946, a seguito dei danneggiamenti subiti nel corso del secondo conflitto mondiale. Nella ricostruzione è stato collocato un solettone di cemento armato di irrigidimento lungo la parte distrutta dalle bombe. Questo comporta una diversa sensibilità alle oscillazioni tra il segmento antico e quello ricostruito. E questo – spiegano i tecnici – è il problema principale del ponte.   Dal ponte in ferro vanno e vengono ogni giorno 21.500 mezzi leggeri e 1.300 camion, dei quali il 51% va verso Piacenza, il 13% a Fiorenzuola, il 18% a Fidenza, mentre il resto (18%) va verso il casello A21 a Castelvetro.

Ricordiamo che attualmente è in vigore il blocco ai mezzi pesanti – dopo una verifica compiuta dall’Amministrazione provinciale di Piacenza finita con una relazione preoccupata sullo stato di salute del manufatto – e a quelli che trasportano materiali infiammabili.

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