Cronaca

Immobili comunali, Udc: "Il censimento spetta ai dirigenti non a due consiglieri"

Sopra, da sinistra Borsella, Vitali e Romani

Case vuote e box inutilizzati. Scatta il censimento. E’ polemica sulla decisione del sindaco di rinnovare il mandato (già ricoperto da febbraio a dicembre 2011) ai due consiglieri Roberto Borsella (Pdl) e Gabriele Romani (Obiettivo Cremona con Perri), incaricati di monitorare numero e stato di manutenzione degli immobili di proprietà del Comune. Duro l’intervento del consigliere Udc Roberto Vitali: “Al di là della questione di opportunità nell’assegnare un incarico di questo genere a due imprenditori edili, che alcuni hanno sollevato ravvisando una sorta di potenziale conflitto di interessi (per quanto mi riguarda: meglio assegnare un incarico, peraltro a titolo gratuito, a chi è del mestiere, competente), mi preme riflettere su un altro aspetto della vicenda. Ossia: perché il sindaco deve essere costretto ad conferire la delega al Patrimonio a due consigliere comunali? E’ una cosa assurda. Dove sono i dirigenti, strapagati? Non dovrebbe essere uno dei loro compiti quello di monitorare e censire il patrimonio immobiliare del Comune? Un patrimonio – che ora per la prima volta si è cercato di monitorare in modo organico – rispetto al quale è emersa più d’una incongruenza. Tanto per citarne qualcuna: box del valore di 20mila euro che percepivano un canone annuale di 50mila euro; abitazioni del valore di 100mila euro che percepivano canoni di 300mila. Mi chiedo: ma chi controllava i canoni di locazione negli anni passati? Nessuno, evidentemente”.
“Leggo poi sulla stampa locale – prosegue Vitali – che Borsella e Romani convocheranno i dipendenti per avviare le procedure per il censimento immobiliare. Due consiglieri? Strano: pensavo dovessero essere i dirigenti preposti a sovrintendere e gestire il lavoro dei propri sottoposti. Un altro aspetto della disorganizzazione sta poi nel fatto che uffici diversi utilizzano software diversi, rendendo la comunicazione e il passaggio di informazioni assai difficoltosi. Pratiche identiche gestite in maniera differente a seconda della scrivania sulla quale finiscono. Dati che non possono essere condivisi, messi in rete. Insomma: lo stesso lavoro fatto due volte. E anche qui mi domando: ma i dirigenti dove stanno?”.

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