Cronaca

Tolta l'impalcatura, che meraviglia palazzo Mina di via Platina! Un gioiello neoclassico

Foto Francesco Sessa

E’ calata la ciclopica impalcatura che per mesi ha tenuto celata la facciata del più bel palazzo neoclassico di Cremona, il Mina Bolzesi di via Platina, proprio al termine di via Beltrami. L’effetto è davvero straordinario. Pulito dall’inquinamento, dallo sterco dei piccioni e fatti risaltare i marmi, il palazzo è ora bellissimo e per tanti cremonesi sarà una autentica scoperta. E’ giustamente orgoglioso dello splendido restauro monsignor Achille Bonazzi, responsabile dei beni artistici della diocesi di Cremona,  che nel pomeriggio ha assistito allo scoprimento della facciata. Sul frontone del timpano del palazzo adesso è ben visibile il marmo rosato di Carrara ed i bianchi in contrasto con il grigio della pietra della facciata. Sono visibili i bassorilievi che raffigurano momenti di antiche glorie cremonesi: Alfeno Varo, giurista dell’età augustea, l’umanista cinquecentesco Lampridio, Gerolamo Vida già vescovo di Alba.  I tre personaggi campeggiano sul timpano in tre statue. Al centro del timpano l’enorme stemma della famigliaBolzesi. L’immobile è di proprietà del Seminario vescovile (avuto in eredità dalla famiglia Mina-Bolzesi) e l’intervento avviene con la guida della Soprintendenza Architettonica di Brescia. Il progetto di restauro è dell’architetto Michele Saladino e del geometra Angelo Maria Gabbiani, mentre le opere di restauro sono state affidate allo “Studio Blu Restauri” di Castelgoffredo; le opere murarie sono della ditta Musoni. Il palazzo è stato costruito nel 1815, dopo la demolizione del convento di Santa Marta.  All’interno del palazzo sono presenti decorazioni del Manfredini e numerosi splendidi affreschi del Diotti. Purtroppo sono andate disperse sculture, dipinti e arredi (opere di Hayez, Ronzoni, sculture del Monti o del Canova) che facevano di questo palazzo una vera e propria galleria d’arte contemporanea nell’Ottocento. Dopo il recupero della facciata, adesso si procederà al restauro del cortiletto e della controfacciata.

GALLERIA FOTOGRAFICA (foto Francesco Sessa)

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