Cronaca

Furti di bici, in stazione un supermarket E le targhe adesive non decollano

foto Francesco Sessa

“Abito a Casalbuttano, vengo a Cremona col treno e poi uso la bici per arrivare al lavoro. Il bilancio in pochi anni? Cinque bici rubate”. “Spesso si ritrovano le biciclette come la ritrovo io questa mattina: in terra, magari dopo un tentativo di furto andato a vuoto”. Pendolari cremonesi sotto la pensilina della stazione di Cremona, accanto a porta biciclette stracolmi di due ruote. “Mi è capitato ormai tre volte di arrivare da Milano alla sera dopo una giornata di lavoro e di ritrovarmi a piedi perché mi avevano tagliato il lucchetto e portato via la bici”. “La prima volta che ne l’hanno rubata sono andata a sporgere denuncia, mi è stato consigliato di prendermi un motorino, in modo da non dover lasciare la bici in stazione. Le pare una soluzione?”. Nella fioriere accanto allo spazio riservato alle biciclette, sono accumulati cestini e lucchetti tranciati. Un vero e proprio supermarket delle due ruote. Non solo qui. Negli anni, infatti, in città si è passati dal “furto d’uso” (rubare la bici per utilizzarla e poi abbandonarla) a quello per mercato (bande che arrivano col furgone, fanno razzia e portano il bottino in altre città per rivenderlo).
Nell’aprile 2011 l’Assessorato alla Polizia Municipale, Sicurezza e Protezione Civile ha lanciato l’iniziativa ‘Targa la bici’. Un adesivo alfanumerico inamovibile da incollare sulla canna – se qualcuno tenta di toglierlo ne rimane comunque una parte, segno che la bici è stata manomessa. Il kit che costa circa 10 euro e si può acquistare nei rivenditori autorizzati, è collegato ad una banca dati denominata Registro Italiano Bici che consente, attraverso targa, foto e numero di telaio, l’identificazione della bicicletta in caso di ritrovamento a seguito di furto da parte delle forze dell’ordine. Un’iniziativa già sperimentata in altre città (Mantova, Brescia, Lodi e Codogno) che ha dato buoni risultati facendo passare la percentuale di biciclette recuperate attraverso questo sistema dal 2% al 72%. E a Cremona? Pochissimi hanno aderito. Parola dei nove negozi convenzionati (Cicli Priori, Ciclofficina in stazione, Denti Francesco, FIAB Biciclettando, GFA Aimi F. & G., Michele Cicli, Soldi Andrea, Spaccabici, Velo Moto): “Poca gente chiede le targhe perché non è a conoscenza di questo sistema. Ed è scettica quando la incentiviamo in caso di acquisti di biciclette. L’iniziativa è stata poco pubblicizzata”. Il risultato? Furti in aumento e soprattutto ritrovamenti in diminuzione. Se una persona sporge denuncia, ma non ha a disposizione la foto della bici rubata, infatti, diventa quasi impossibile – in caso di ritrovamento – risalire al proprietario. E allora viene depositata agli oggetti smarriti e dopo un anno – se nessuno la reclama – viene venduta all’asta.

Galleria fotografica di Francesco Sessa

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