Cronaca

"Stop alla privatizzazione, a rischio giovani professionalità" Scontro sul tempo lungo

Altro round sulla privatizzazione della tempo prolungato. I sindacati rincarano la dose e chiedono di annullare il processo di sperimentazione dell’esternalizzazione servizio tempo pieno delle Scuole per l’infanzia, nidi e centro gioco del Comune di Cremona. “Durante l’incontro del 27 giugno – si legge nel nuovo comunicato firmato da segreterie confederali, dei pensionati, della funzione pubblica e della scuola – la delegazione sindacale ha già avanzato una proposta alternativa alla esternalizzazione del servizio scolastico di tempo prolungato e precisamente: riorientamento della domanda dell’utenza su alcune delle scuole a tempo prolungato, sulla base della dislocazione sul territorio cittadino (proposta che sulla base di dati certi e di un confronto vero non è stato ancora possibile perfezionare), analisi organizzativa della “struttura comunale”, per il recupero di risorse come ad esempio la reinternalizzazione della gestione dell’edilizia comunale ceduta ad ALER che ha causato costi aggiuntivi per il Comune; preso atto che la proposta ripresentata in data 16 luglio non viene tenuta in considerazione, preso atto che i dati richiesti non sono stati inviati e che quelli già pervenuti non permettono una lettura trasparente dell’operazione e quindi una comparazione dei benefici conseguenti all’esternalizzazione, preso atto che i dati dichiarati dall’Assessore in altre sedi, non corrispondono a quelli in nostro possesso, ribadendo la nostra convinzione che anche nel servizio pubblico è possibile una gestione oculata ed efficiente (cosa che dovrebbe già avvenire), le segreterie sindacali chiedono all’amministrazione comunale di fermare il processo di esternalizzazione”.
Cgil, Cisl e Uil ritengono necessario “avviare un vero processo che non penalizzi le Parti più deboli e che il Comune di Cremona si confronti con tutte le parti sociali sulle priorità da salvaguardare per il bene comune”.
“Chiede – prosegue la nota – di mantenere pubblico il servizio scolastico comunale fino ad oggi (o meglio fino a ieri?) “fiore all’occhiello” dell’Amministrazione, che costituisce un patrimonio per l’intera comunità cremonese, di non disperdere e vanificare l’investimento del Comune sulle giovani professionalità costruite negli anni e di non provocare nuova disoccupazione soprattutto giovanile, alla Giunta di responsabilizzare l’intero gruppo dirigente sulle ottimizzazioni da intraprendere”.

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