Cronaca

Cremona, chiusi per cessata attività negozi, cinema, campeggio e a rischio l'aeroporto. Quale futuro per questa città?

Cremona, “chiuso per cessata attività”. E’ questo il destino di molti negozi del centro e della periferia. Gli ultimi sono comparsi alla storica merceria di corso Garibaldi dell’ex musicista dei 5 Monelli (di fronte alla Galleria Kennedy, altro ambiente completamente vuoto), al negozio-ottica e foto di Faliva (piazza Stradivari) e all’ennesimo negozio di abbigliamento di corso Garibaldi. Una città che muore commercialmente nonostante gli sforzi dell’Ascom di animarla e che è l’indicazione esatta di una comunità in declino. Ma il “chiuso per cessata attività” non riguarda solo il commercio. I cinema hanno abbassato le serrande uno dopo l’altro in un susseguirsi inquietante: Super, Corso, Italia, Padus. Poi l’ultimo, il Tognazzi, e i sopravvissuti – Filo e Chaplin – che sono comunque a forte rischio d’apertura per l’autunno. Vive solo – ma ci dicono non troppo bene – la multisala dell’Ipercoop mentre quella dell’Iper di Gadesco ha tenuto aperto i battenti solo tre mesi. Chiuderà – per il totale disinteresse del Comune – anche il Camping al Po (leggi l’articolo). Qualche mese fa avevamo lanciato l’allarme ma in Comune sono presi da altre cose ed hanno lasciato perdere il grido di dolore della “Cooperativa campeggiatori”. Anche sull’aeroporto c’è il rischio di chiusura, a meno di un improbabile rilancio (leggi l’articolo). Ha chiuso la Tamoil, molte aziende sono a rischio. La Vanoli basket si è salvata per il rotto della cuffia e con molti dubbi anche tra i portatori di aiuto. Aprirà il museo del violino, la liuteria entrerà tra il patrimonio dell’Unesco ma coloro che verranno qui da fuori che città troveranno? Quale futuro ha Cremona? Perchè Comune, Camera di Commercio, Provincia non pensano agli stati generali della città per darsi un programma di rilancio?

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