Province Lombarde: "Tagli? A rischio trasporto e manutenzione scuole"
Le Province lombarde alzano la voce contro il decreto legge sulla spending review appena varato dal Governo: “È sempre più palese che questa misura fa parte di un progetto politico studiato a tavolino per tagliare fuori i territori e favorire il centralismo, persino il Senato stesso ha sancito che non ci sarà alcun risparmio né con l’abolizione delle Province né tantomeno con questa lacunosa riforma.” A parlare è Massimo Sertori, numero uno della Provincia di Sondrio, eletto nuovo Presidente dell’Unione Province Lombarde (subentrato a Leonardo Carioni, giunto a fine mandato anche se rimane Commissario della Provincia di Como) nel corso del Consiglio Direttivo UPL che si è riunito a Bergamo in via straordinaria per fare il punto sulla situazione degli enti alla luce dei recenti provvedimenti del Governo.
Fermo restando che il nodo centrale della questione, secondo UPL, oltre al ripristino delle funzioni di area vasta delle Province, rimane la salvaguardia dell’elezione diretta del Presidente e dei Consiglieri perchè “essere democraticamente scelti dai cittadini garantisce un’indipendenza e un’autorevolezza imprescindibili”, questa la futura linea politica delle Province lombarde annunciata da Sertori: “Premesso che siamo assolutamente favorevoli a razionalizzare il più possibile per ottenere un reale risparmio della spesa pubblica, pretendiamo però che si parta da dati oggettivi, quali l’efficienza certificata, per ridisegnare confini e territori. Per questo, se i criteri di riorganizzazione delle Province, nonostante tutti gli sforzi che faremo per supportare la battaglia in Parlamento, rimarranno quelli attualmente stabiliti dal decreto, non subiremo certo passivamente accorpamenti calati dall’alto ma pretenderemo di avere un ruolo attivo e propositivo, in primis con Regione Lombardia.”
Di qui, l’idea di una “lobby” territoriale del Nord che definisca insieme un’ipotesi di riorganizzazione sulla base di principi condivisi: “Incontreremo presto i Direttivi delle Unioni provinciali di Veneto e Piemonte, che oltre ad essere vicine geograficamente sono anche virtuose come noi, perché se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo smetterla di fare gli ipocriti dicendo che siamo tutti uguali: i tagli del Governo non possono essere lineari e colpire indistintamente chi gestisce bene e chi gestisce male. Sui 500 milioni di tagli in corso di esercizio, i 70 milioni previsti sul nostro territorio rischiano di mettere in ginocchio il trasporto pubblico locale e la manutenzione delle scuole. Non dimentichiamo, poi, che la Lombardia ha 10 milioni di abitanti e moltissimi comuni, tanti dei quali in zone montane, è impensabile che non esita più un livello intermedio tra loro e il Palazzo della Regione. Anche per questo il numero dei comuni deve essere ripristinato quale criterio dell’accorpamento insieme a superficie e popolazione.”
Azioni politiche, supporto alla battaglia parlamentare, quindi, ma non solo: UPL non esclude nemmeno la via del ricorso costituzionale: “Dopo il nostro sollecito – sottolinea Sertori -, Regione Lombardia ne ha già presentato uno contro il Salva Italia, se il DL 95/2012 rimarrà così le chiederemo di fare altrettanto contro questo decreto legge iniquo che abbatte letteralmente gli enti locali.”
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