Lettere

Il figlio di Zanibelli: "L'eredità del papà non deve avere fini propagandistici"

da Andrea Zanibelli

Egregio Direttore,
facendo riferimento alle dichiarazioni del Sig. Vitali durante il consiglio comunale del 6 luglio, mi preme scrivere queste poche righe al fine di dissociare il nome di mio papà (Angelo Zanibelli) dalle affermazioni del neo-consigliere UDC (leggi l’articolo). Oltre a ritenere fuori luogo l’intervento, in un giorno solenne di commemorazione, le parole del sig. Vitali rispecchiano un’idea ed un modo di fare politica che non appartenevano a mio papà, ma rappresentano solo un’interpretazione scorretta delle parole di un uomo che ha fatto della coerenza e del rispetto per i cittadini, per gli elettori e per gli organi di partito (di cui era il rappresentante in consiglio) un punto fisso nella sua vita politica e sociale. Non voglio soffermarmi sulle tematiche politiche affrontate dal sig. Vitali, poiché sarà compito dei relativi organi di partito commentarle opportunamente, ma sottolineare che l’eredità pesante che ha lasciato mio papà in famiglia e in città, non deve essere utilizzata per fini propagandistici da chi probabilmente non ne ha mai compreso a pieno il pensiero.

Andrea
figlio di Angelo Zanibelli

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