Cronaca

Comune, approvato il bilancio: crescono Imu, Irpef e tasse. Il piano delle vendite

Foto di Francesco Sessa

I lavori della seduta consiliare si sono aperti in mattinata con l’intervento del consigliere Giancarlo Schifano (Italia dei Valori), che ha chiesto di anticipare le sue dichiarazioni dovendosi assentare per impegni di lavoro. Ha preso quindi la parola il consigliere Daniele Burgazzi (Partito Democratico) che ha illustrato gli emendamenti del suo gruppo alla delibera riguardante l’addizionale IRPEF e alla delibera in materia di IMU*. Poiché tali emendamenti andavano a modificare l’impianto del Bilancio, il presidente del Consiglio comunale Alessio Zanardi ha sospeso la seduta riunendo l’Ufficio di Presidenza per decidere come procedere. Alla fine, gli emendamenti sono stati dichiarati ammissibili dal punto di vista strettamente procedurale, anche se una loro eventuale approvazione, come ha tenuto a precisare il segretario generale Pasquale Criscuolo, avrebbe generato una minore entrata di oltre 5 milioni di euro, con conseguente  rinvio dell’approvazione del Bilancio di Previsione, dovendo questo essere riformulato.

Si è così passati alla discussione degli emendamenti che ha visto intervenire il consigliere Daniele Burgazzi (Partito Democratico),  che ha espresso critiche sul percorso di presentazione del Bilancio di Previsione, ed il consigliere Luca Grignani (Popolo della Libertà). Dal canto suo l’assessore Roberto Nolli ha ricordato che, nei mesi scorsi, era stato chiesto con trasparenza alla minoranza un incontro, sempre respinto; sono poi arrivati due emendamenti, presentati all’ultimo minuto, per fare percepire che il PD è in grado di fare abbassare le tasse ai cremonesi, mentre non è affatto così: quanto proposto infatti porterebbe ad un disavanzo di 5 milioni senza indicare le misure per evitarlo, affidando alla Giunta il compito di farlo. Dopo un ulteriore intervento del consigliere Burgazzi, è stato posto in votazione prima l’emendamento alla delibera sull’IRPEF, respinto (su 30 consiglieri presenti, 21 hanno votato contro, 8 a favore e uno astenuto, il consigliere della Lega Nord Italico Maffini), quindi l’emendamento alla delibera in materia di IMU, anch’esso respinto con lo stesso esito.

Il presidente del Consiglio ha dato la parola agli assessori per l’esposizione delle misure che saranno attuate nei campi di loro competenza. Sono intervenuti l’assessore Luigi Amore (Servizi alla Persona), Irene Nicoletta De Bona (Cultura, Turismo e Commercio), Jane Alquati (Politiche Educative e Politiche Giovanili), Francesco Bordi (Politiche Ambientali), Claudio Demicheli (Rapporti con le Periferie, Aree e Servizi Cimiteriali), Maria Vittoria Ceraso (Politiche delle Risorse Umane, Innovazione Amministrativa, Sviluppo Informatico e delle Nuove Tecnologie) e Francesco Zanibelli (Lavori Pubblici, Verde Pubblico, Gestione Mobilità, Traffico e Viabilità) ed infine il sindaco Oreste Perri per quanto riguarda, in particolare, il Patrimonio, la Sicurezza e la Polizia Municipale, lo Sport.

I lavori sono ripresi nel pomeriggio con il dibattito generale che ha visto intervenire i seguenti consiglieri appartenenti ai vari gruppi consiliari: Santo Canale (Cremona nel Cuore), Michele Ceresa (Gruppo Misto), Italico Maffini (Lega Nord),  Roberto Gandolfi (Gruppo Misto), Giovanni Gagliardi (Partito Democratico), Mirella Marussich (Popolo della Libertà), Alessia Manfredini (Partito Democratico), Roberto Borsella (Popolo della Libertà), Daniele Bonali (Partito Democratico), Luca Grignani (Popolo della Libertà), Daniele Soregaroli (Partito Democratico), Laura Anni (Popolo della Libertà), Mauro Fanti (Partito Democratico), Sergio Padovani (Popolo della Libertà), Annamaria Abbate (Partito Democratico), Federico Fasani (Popolo della Libertà), Domenico Maschi (Popolo della Libertà) e Carlo Zani (Popolo della Libertà).

Terminati gli interventi dei consiglieri, è stata la volta delle repliche da parte di alcuni assessori e, in particolare, dell’assessore al Bilancio Roberto Nolli che ha ribadito come questa Amministrazione ha a disposizione il 22% in meno delle risorse rispetto al 2009: di fronte ad un simile situazione e rispetto ad un taglio di 25 milioni, è stata fatta una manovra di 6 milioni di euro, il resto è frutto di ottimizzazione delle risorse.  Alla fine ha preso la parola il sindaco Oreste Perri: Il mio intervento conclusivo in sede di approvazione del bilancio di previsione 2012 non può che essere di natura politica. L’assessore Roberto Nolli, che ringrazio per il difficile e complesso lavoro che ha svolto nella costruzione del Bilancio di Previsione 2012, coinvolgendo anche le forze sociali ed economiche della città, ha illustrato, nella seduta del 18 giugno scorso, i provvedimenti che verranno messi poi in votazione: a quei dati  rimando  per quanto concerne l’aspetto tecnico. Sugli organi di informazione, in questi mesi, non sono mancati commenti su alcuni temi particolarmente ‘caldi’ riferiti ad alcune scelte di bilancio: la definizione dell’aliquota IMU, dell’addizionale IRPEF, il ritocco di alcune tariffe di servizi a domanda individuale, dovuto soprattutto agli effetti di una pressione tributaria a vasto raggio, in  un quadro nazionale di norme e di tagli imposti dal Governo centrale, certamente non entusiasmante da ogni punto di vista. Voglio rimarcare che i costi dei nostri servizi a domanda individuale sono tra i più bassi a livello nazionale.
Credo di poter dire che il prodotto finale è accettabile, soprattutto se messo in relazione alle esigenze di far quadrare i conti nel rispetto del patto di stabilità.
E’ il risultato di numerosi incontri tecnici tra il direttore generale, il ragioniere capo, i dirigenti con me e gli assessori, a livello amministrativo e politico: l’obiettivo perseguito sin dall’inizio è stato il mantenimento, per quanto possibile, della qualità dei servizi in un contesto di ottimizzazione delle risorse.
Ringrazio tutti gli assessori per la collaborazione prestata attraverso i propri uffici.  Ognuno di loro ha tenuto un atteggiamento di comprensione per la difficile congiuntura che stiamo vivendo, cercando, con notevole impegno, di individuare gli interventi più idonei da attuare: da una parte  attenti a non far venire meno i servizi essenziali, soprattutto per le fasce più deboli della società (la ‘spesa sociale’ per le fasce deboli da 14 milioni di euro stanziati nel 2011 passa a 15 milioni stanziati sul bilancio 2012); dall’altra sottoponendo i propri bilanci di settore a sacrifici gestionali di notevole spessore, in un quadro di ulteriore razionalizzazione della spesa.
Desidero comunque rimarcare che, nonostante tutto, abbiamo in cantiere realizzazioni importanti, attese da tempo dai cittadini. Penso al Museo del Violino, che verrà aperto nei prossimi mesi, agli eventi che caratterizzeranno ‘Cremona città europea dello sport’, alla realizzazione di un polo tecnologico sul quale sta lavorando molto il vice sindaco, all’eliminazione di alcuni passaggi a livello, all’avvio di alcuni  lavori infrastrutturali in posizione di partenza (oltre 20 milioni di euro previsti): gli ultimi mesi del 2012 e il 2013 saranno dunque caratterizzati da un notevole impegno e il bilancio che andiamo ad approvare non trascura risorse per tutto questo che rappresenta un investimento per il nostro territorio.
Anche in questo modo cerchiamo, per quanto rientra nelle nostre competenze, di affrontare le sempre più numerose emergenze che anche la nostra città si trova ad affrontare.
Ho già avuto modo di dirlo più volte, e lo ripeto qui: è il lavoro la questione centrale di questa fase storica che il Paese sta attraversando; è  indispensabile la ricerca di soluzioni urgenti che ripropongano il lavoro come la maggiore priorità sociale, economica e politica del nostro tempo; va restituito al lavoro ciò che al lavoro è stato tolto a favore della grande speculazione finanziaria.
L’impatto della crisi sulla vita quotidiana è aggravato dalle drastiche misure finanziarie adottate dal governo centrale che hanno compromesso la capacità degli enti locali di dare risposte concrete ed efficaci alle necessità fondamentali dei cittadini e delle famiglie.
Sono visibili nelle nostre città i segni delle tante emergenze che diventano ogni giorno più gravi: ho accennato al lavoro, ma penso alla casa (gli sfratti per morosità in 5 anni sono aumentati del 64%; nel 2011 sono stati eseguiti quasi 56.000 provvedimenti: qualcuno parla di un vero e proprio ‘tsunami’ sociale in arrivo e prossimo a scoppiare – i dati sono del Ministero dell’interno).
Lavoro, casa, nuove fragilità sociali e nuove forme di povertà, difficoltà a mantenere alcuni servizi sociali, difficoltà di inclusione ed integrazione sociale che spesso hanno delle ripercussioni sulla ‘pace sociale’ della comunità. Nessuno può pensare di salvare l’Italia colpendo le città e le istituzioni che le governano.
Per questo è necessario tornare ad investire sulle città, riducendo sì gli sprechi, ma riconsegnando agli enti locali le risorse necessarie per assicurare il rispetto dei diritti primari della popolazione.
Con questo Bilancio di Previsione l’Amministrazione è impegnata nella difesa dei servizi che non possono essere compressi al di sotto di un limite che renderebbe ancora più critiche le condizioni di vita di tanti cittadini. Perciò abbiamo dovuto trovare risorse. Abbiamo pertanto deciso, senza alcuna soddisfazione, di intervenire sull’IMU e di adeguare l’addizionale IRPEF: in linea con quanto deciso da altri Comuni.
Il mio auspicio è che il ricorso a queste misure, che tutti i Comuni sono stati costretti ad attuare, sia compreso anche da parte del Governo dal quale i sindaci si aspettano che la volontà di ‘restituire’ l’MU ai Comuni a partire dal 2013 non rimanga solo tale.
Tutti i sindaci italiani attendono che la decisione annunciata venga formalizzata perché l’autonomia finanziaria e fiscale passa inevitabilmente attraverso la possibilità di avere un IMU realmente municipale.
Resta ancora sospeso il cammino della riforma del Patto di stabilità. Le prime misure del Governo con lo sblocco di 500 milioni per consentire gli scambi orizzontali, non sono sufficienti e non andranno a incidere sul Patto. Bisogna muoversi di più e in fretta, perché le imprese hanno bisogno di liquidità.
La crisi deve essere vista non solo come un momento in cui operare tagli, accentuare una politica di rigore, anche se necessaria, ma anche come occasione per ripensare e ri-progettare la vita delle città in un mondo che sta cambiando profondamente e velocemente.
Anche le strutture dell’Amministrazione non devono esimersi dai processi di cambiamento in corso, in sinergia con le espressioni vitali della società, dove nessuno deve sentirsi escluso da un impegno personale e collettivo, favorendo la partecipazione corale dei cittadini, grandi e piccoli, ricchi e poveri, alla vita politica, sociale e culturale della propria città e, in particolare, alla promozione di “tutti i diritti umani per tutti”.
L’Amministrazione Comunale farà la sua parte, come ha dimostrato di saper fare in un recente passato (vedi la questione TAMOIL, la sottoscrizione del protocollo per l’area industriale della Tencara, ecc…), facendo sistema con tutte le istituzioni che hanno la responsabilità di dare delle risposte alle emergenze attuali: mi riferisco alla Regione Lombardia, alla Provincia, Camera di Commercio, alle associazioni di categoria, organizzazioni sindacali, al mondo produttivo cremonese in senso lato.
Ringrazio infine tutte le forze politiche che, a diverso titolo, sostengono l’attuale maggioranza che governa il Comune, oggi più che mai partecipi ad un percorso e ad un impegno comuni: i due anni che ci separano dalla scadenza del mandato amministrativo ci dovranno vedere ancor più impegnati a dare risposte concrete ai bisogni della gente.

Sono quindi seguite le dichiarazioni di voto da parte dei rappresentanti dei gruppi consiliari: Giancarlo Schifano (Italia dei Valori), contrario, Gabriele Romani (Obiettivo Cremona), favorevole, Santo Canale (Cremona nel Cuore), contrario, Giacomo Zaffanella (Gruppo Misto), favorevole con l’invito all’Amministrazione a dare un accelerata al cambiamento, Italico Maffini (Lega Nord), contrario, Daniele Burgazzi (Partito Democratico), contrario, Federico Fasani (Popolo della Libertà), favorevole. Il presidente Alessio Zanardi ha infine letto la seguente dichiarazione a none del consigliere Angelo Zanibelli (UDC), assente giustificato: Preso atto che nell’ambito del bilancio preventivo predisposto dall’Amministrazione si rileva un aumento degli stanziamenti all’Assessorato Politiche Sociali e la disponibilità ad accogliere le nostre richieste sopra indicate, l’ UDC ritiene di dare parere positivo al bilancio posto all’attenzione del Consiglio Comunale con la forte, decisa ed esplicita richiesta di garanzia che “in corso d’opera” si proceda nella direzione indicata di riduzione della spesa e della crescita degli investimenti atti a favorire nuovo lavoro e nuova occupazione.

Si è quindi passati alla votazione delle singole delibere.

Integrazione al regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche relativa all’unificazione tariffaria per occupazioni con chioschi adibiti ad edicola.

Per garantire un trattamento fiscale equo ed uniforme agli edicolanti che, in quanto rivenditori, sono sottoposti tutti in ugual misura ai prezzi di vendita stabiliti dagli editori, si è ritenuto necessario integrare il regolamento per l’applicazione del canone per occupazione spazi ed aree pubbliche prevedendo una tariffa unificata per occupazione con chioschi adibiti ad edicola, che prescinde dalla distinzione tariffaria per categorie di vie.

Il Consiglio Comunale, con 24 voti a favore e 12 contrari, ha così approvato l’integrazione al vigente Regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, aggiungendo all’art. 8 il comma 16 così formulato: “Per le occupazioni effettuate con chioschi adibiti ad edicola non è prevista distinzione tariffaria per categorie di vie”. Il regolamento così modificato ha validità a decorrere dal 1° gennaio 2012. La Giunta comunale provvederà a deliberare l’apposita tariffa, che sarà la stessa qualunque  sia la categoria di appartenenza della via dove si trova l’edicola.

Modifica alle disposizioni regolamentari in materia di variazione dell’aliquota dell’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche. Determinazione dell’aliquota dell’addizionale comunale all’imposta sul reddito delle persone fisiche per l’anno 2012.

Il Consiglio comunale, con 22 voti a favore e 15 contro, ha modificato le “Disposizioni regolamentari in materia di variazione dell’aliquota dell’addizionale comunale all’Imposta sul reddito delle persone fisiche”, come segue:

all’art. 2 –  Misura dell’aliquota anni precedenti – aggiunge il seguente capoverso: Anno 2011 aliquota 0,35%;
l’art. 3 – Misura dell’aliquota – è sostituito dal seguente: L’aliquota dell’addizionale comunale IRPEF è stabilita per l’anno 2012 nella misura dello 0,65% ;
all’art. 4 – Esenzioni – è aggiunto il seguente comma: “Con decorrenza 1° gennaio 2012 l’addizionale di cui al precedente articolo 1 non è dovuta se il reddito imponibile complessivo annuo, determinato ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, non supera l’importo di euro 10.000,00.

Con decorrenza 1° gennaio 2012 l’aliquota dell’addizionale comunale IRPEF per l’anno 2012 passa allo 0,65% mentre la soglia di esenzione fino al reddito imponibile è di euro 10.000,00.

Per reperire le risorse necessarie al pareggio del bilancio di previsione, dato che la legge riconosce ai Comuni tale facoltà, si è ritenuto di modificare le disposizioni regolamentari sopra elencate aumentando l’aliquota relativa all’addizionale comunale IRPEF per l’anno 2012.

Approvazione delle disposizioni regolamentari in materia di Imposta Municipale Propria (IMU). Determinazione delle aliquote IMU per l’anno 2012.

Il Consiglio comunale,  con 22 voti a favore e 15 contro, ha adottato apposite disposizioni regolamentari in materia di Imposta Municipale Propria. Mediante l’adozione di tali disposizioni ha approvato le aliquote relative all’Imposta Municipale Propria per l’anno 2012:

Aliquota di base    0,93%
Aliquota per abitazione principale e relative pertinenze    0,50%
Abitazioni locate ai sensi della Legge 431/98 art. 2 comma 4    0,57%
Abitazioni di tipo rurale (che non costituiscono abitazione principale)    0,76%
Aliquota per fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all’art. 9, comma 3 bis, D.L. 557/93 convertito con modificazioni L. 26 febbraio 1994 n. 133    0,10%
Terreni Agricoli    0,76%

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