Cronaca

Finti matrimoni, i consiglieri comunali Marussich e Ventura indagati per 'usurpazione di pubbliche funzioni'

Ventura e Marussich

Sopra, il consigliere Marussich durante uno dei finti matrimoni con la fascia tricolore

“Usurpazione di pubbliche funzioni”, questo è  il reato per il quale i consiglieri comunali Mirella Marussich e Marcello Ventura (Pdl) sono stati iscritti nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Cremona per il caso dei finti matrimoni. Sulla vicenda era stata presentata infatti una denuncia penale  dall’avvocato Luca Curatti su incarico di Elia Sciacca, concittadino noto per il suo impegno sul fronte civico e politico. Il caso risale alla metà di settembre 2011, quando Cremonaoggi ha dato la notizia del matrimonio-farsa celebrato dalla consigliera Marussich con fascia tricolore all’agriturismo Relais Convento.  Il matrimonio era già stato celebrato e nel giardino del ristorante veniva “replicato” ad uso degli invitati. Nel polverone alzatosi dall’uscita della notizia è emerso che l’episodio era tutt’altro che isolato e che, nei mesi precedenti, la stessa cosa ha fatto anche il consigliere Ventura.

Marussich nel corso di un altro finto matrimonio con fascia

A far discutere, in particolare, l’utilizzo della fascia tricolore – artigianale, a quanto dichiarato da Marussich – e il fatto che i matrimoni venissero replicati addirittura in un comune diverso dal capoluogo. L’episodio è finito anche in Consiglio comunale, ma salvo una censura verbale del sindaco non ha avuto conseguenze. Questo anche in virtù della dichiarazione rilasciata dal Prefetto che aveva minimizzato il peso della vicenda. Elia Sciacca, in passato impegnato sul fronte politico con Lega e Liberal di Sgarbi, difensore civico popolare, firmatario di un ricorso al Tar contro la nomina di Giuseppe Ceraso alle CentroPadane, non ha mai accettato il lieto fine dell’episodio. “Volevo vedere se i due consiglieri chiedevano scusa alla cittadinanza, ma questo non è successo. Così mi sono deciso a fare denuncia”.  Ed ora l’atto formale della Procura della Repubblica con l’iscrizione nel registro degli indagati dei due consiglieri comunali.

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