Lettere

Acqua, il sistema di finanziamento a bolletta è un errore

da Giampiero Carotti

Il presidente Albertoni autodenuncia un “buco” di venti milioni di euro e immediatamente rassicura tutti, la voragine non deve preoccupare. Al di là della magia finanziaria, la vicenda è un esempio lampante di come il sistema di finanziamento del s.i.i. introdotto dalla legge Galli vent’anni fa sia intrinsecamente sbagliato e tendenzialmente fallimentare. Scaricare tutti i costi del servizio sulle bollette significa trasformare direttamente quella che dovrebbe essere la gestione di un bene in un servizio a domanda individuale: se voglio l’acqua, devo potermelo permettere economicamente.
Il sistema di finanziamento a bolletta replica questo errore anche a livello di ente locale e qui casca l’asino. Quante forze politiche sinora hanno saputo emanciparsi da questa visione grettamente liberistica della società? Persino Ferruccio de Bortoli (non certo un rivoluzionario cubano) ha dovuto ammettere pochi giorni fa dalle colonne del Corriere della Sera che le privatizzazioni in Italia sono state un fallimento. Non sentiamo provenire dalle forze politiche che hanno nominato Albertoni (per ben due mandati di schieramento tendenzialmente opposto) voci che sollecitino una revisione del sistema di finanziamento.
Il servizio idrico è un servizio tanto costoso quanto fondamentale per la vita dei cittadini: lo Stato non può continuare a chiamarsi fuori ma, specialmente in conseguenza degli esiti referendari (pervicacemente inattuati sinora anche dall’AATO di Cremona) di un anno fa, deve riprendere il suo ruolo in due modi: destinando una parte della fiscalità generale (anche minima) alla copertura dei costi di base del servizio per assicurarne l’esistenza e riattivando un sistema di finanziamenti a tassi agevolati (non a fondo perduto) a favore delle aziende pubbliche.
Il governo Monti sta andando in direzione diametralmente opposta ed è per questo che il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ha avviato una importante campagna sul ruolo della Cassa Depositi e Prestiti e sull’applicazione del patto di stabilità: nei prossimi giorni faremo avere al presidente Albertoni e soprattutto ai sindaci del territorio il materiale relativo, nella speranza che anche i nostri amministratori decidano di unirsi trasversalmente agli schieramenti politici a questa iniziativa, tutta a favore dei cittadini e pienamente coerente con il loro voto.

Giampiero Carotti
per il Comitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese

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