Lettere

Polo di Tencara, evitiamo ulteriore spreco di territorio

da Salviamo il Paesaggio

Un milione di metri quadrati di terreno agricolo in Comune di Pizzighettone sono destinati a diventare un Polo Industriale Strategico di rilevanza europea. Una scelta motivata, secondo quanto si legge nel protocollo d’intesa firmato a fine maggio, dalla necessità di rilanciare l’economia e l’occupazione locale, nell’ottica dell’intermodalità.
L’area interessata è infatti situata vicino al Canale Navigabile e alla linea ferroviaria Cremona-Codogno. Percorrendo le sponde del canale però si può immediatamente constatare lo stato di abbandono dell’infrastruttura, il cui recupero non può prescindere da una regolarizzazione della navigabilità del fiume Po, ipotesi tuttora piena di incognite dal punto di vista economico e ambientale. Per quanto riguarda invece la linea ferroviaria, ad oggi ancora a binario unico, si evidenzia la necessità di un adeguamento, come possono confermare i tanti pendolari che quotidianamente ne lamentano i disagi.
L’intermodalità rischia perciò di rimanere un’idea bella ma irrealizzabile; l’unica certezza, allo stato attuale, è il trasporto su gomma, che andrebbe a gravare ulteriormente sulle infrastrutture esistenti, oltre che sulla qualità dell’aria che respiriamo.
Di fronte alla possibilità di una trasformazione d’uso di terreni agricoli di tale entità, riteniamo importante la partecipazione al Tavolo di Coordinamento delle associazioni ambientaliste e di tutela del territorio. Allo stesso modo riteniamo opportuna una presentazione pubblica del piano strategico di investimento del Polo Industriale che ne evidenzi il ritorno di investimento e di occupazione previsti.
L’ipotesi di realizzare una così vasta urbanizzazione, scommettendo sull’insediamento di aziende che rilanceranno la stagnante economia cremonese ed incrementeranno il livello occupazionale, appare troppo ottimistica, tenendo conto dell’attuale congiuntura economica. L’impressione infatti è che non sono le aree produttive a mancare sul nostro territorio, come testimoniano le numerose aree dismesse e i capannoni vuoti, in vendita, in affitto o abbandonati (ai quali bisogna aggiungere le previsioni di espansione produttiva già presenti negli strumenti urbanistici dei vari comuni).
Questa situazione è senza dubbio l’eredità di una mancanza di coordinamento a livello sovracomunale, ma è la realtà con cui dobbiamo fare i conti se vogliamo evitare un ulteriore spreco di territorio. Il comitato locale della campagna “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori” rilancia perciò la necessità e l’urgenza di realizzare, anche a livello locale, un censimento di tutti gli edifici inutilizzati e le aree dismesse, che riguardi gli immobili a destinazione produttiva e residenziale, così come proposto dal “Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio”, che a tale scopo ha inviato una scheda di rilevamento a tutti i comuni italiani. La conoscenza dell’attuale patrimonio immobiliare è un presupposto imprescindibile per una coordinata pianificazione del territorio.

Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori
Comitato Cremonese, Cremasco, Casalasco

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