Nuova ondata di balzelli del Naviglio Vacchelli recapitati in zona Po "Se non si paga, nessuna sanzione"
Recapitate in città nuove bollette di pagamento per il Naviglio Vacchelli. Alcuni lettori ci hanno telefonato per informarci che una seconda ondata di cartelle di pagamento sta arrivando nelle case dei cremonesi, specialmente zona Po. Per carità, si tratta di pochi euro di importo (6-7-8 divisi in due rate). Ma già il fatto che la cartella rechi l’intestazione “Equitalia” rende la gente nervosa, poi che si tratti di un antico balzello senza che la gente ne abbia alcun reale beneficio disturba ancora di più. Altrove le associazioni dei proprietari edilizi hanno già fatto ricorsi al Tar per invalidare le bollette. Ecco comunque un articolo dell’ingegner Stefano Loffi, direttore del Consorzio Irrigazioni cremonesi (un altro Consorzio), che consiglia il da farsi.
È tornato a squillare il nostro telefono: “Naviglio-Vacchelli? Ho ricevuto una Vostra bolletta che dice che devo pagarvi una tassa, sino ad ora mai pagata: mi volete spiegare di cosa si tratta?”. Ci risiamo!
Le telefonate non sono sempre così cortesi; alcuni, non pochi, si presentano con tono alquanto inquieto, per aver chiamato, a loro detta più e più volte, il numero di telefono, indicato nell’Avviso di pagamento ‘targato Equitalia’, che, loro dicono: “Squilla libero ma nessuno risponde!”.
“Ci spiace, non siamo noi, dovete insistere a quel numero, perché è l’unico disponibile in rete fissa.”
Chiàmano noi, cioè il Consorzio Irrigazioni Cremonesi, perché abbiamo lo stesso indirizzo e siamo conosciuti ed identificati con il nostro canale ‘Pietro Vacchelli’ e con i nostri Navigli Grande e Nuovo Pallavicino: l’equivoco, il disguido, il tentativo di un contatto sono comprensibili, scusabili, ragionevoli … così non è possibile evitare qualche spiegazione, concedere due chiacchiere, certo non per giustificare azioni non nostre, ma per spontanea cortesìa, direi per … educazione, facendo così una parte di lavoro altrui ma spendendo tempo nostro e sempre preziosissimo! Ci risiamo!
Come lo scorso gennaio, sembra che siano in arrivo altre migliaia di Avvisi di pagamento del Consorzio di bonifica Naviglio-Vacchelli, ‘targati Equitalia’, … e qualcuno gradirebbe capire prima di pagare, poiché si comprende al volo che si tratta di un versamento che verrà, d’ora innanzi, ogni anno: una nuova tassa … . L’importo è mediamente basso (anche di ‘soli’ sei Euro, ma con facoltà di pagamento in due ‘comode’ rate … ) ed è quindi ancor più encomiabile il desiderio di capire. Qualcuno di Euro ne deve sborsare alcune migliaia, così il desiderio di capire può anche essere ‘rabbioso’!
Gli Avvisi di pagamento, che lo stesso Consorzio di bonifica ha definito “semplici segnalazioni”, si possono anche non pagare, o pagare in ritardo (tant’è che non è prevista sanzione alcuna).
Chi non paga, prima o poi si vedrà recapitare la Cartella esattoriale, che non escludo possa indicare un importo maggiorato per le spese di notifica (una maggiorazione che dovrebbe però trovare annuncio nello stesso Avviso di pagamento, del tipo: “Se non paghi con questo Avviso, ti informo che la Cartella avrà una maggiorazione di € …”. Nel mio non l’ho trovato scritto, dunque non è legittimo che la Cartella ìndichi un importo maggiore … non dovrebbe proprio!).
Di Avvisi in arrivo ne ho visti di due tipi: quelli ancora relativi al tributo del 2011, nuovo e detto ‘supplettivo’, ed altri, già del 2012; ai primi, comunque seguiranno i secondi, tra un po’ di tempo, con un aumento di quasi il 50%: così si deduce dai bilanci di quell’ente www.bonificanaviglio.it.
Resta senza convincente risposta la più banale delle domande: perché devo pagare?
In una lettera, intesa come chiarificatrice, che quel Consorzio di bonifica ha messo in circolazione dopo la turbolenta reazione alla prima ondata di Avvisi di pagamento, a gennaio, si legge: “… l’attività [del Consorzio di bonifica] è eseguita per evitare allagamenti e danni causati da eventi meteorologici avversi e da qualsiasi fattore che richieda lo smaltimento delle acque in eccesso sia per gravità, sia per sollevamento.”. Questa attività, della cui necessità credo chiunque ne convenga, dovrebbe produrre beneficio anche per la mia casa dove vivo, a Cremona, così, in proporzione a questo benéfico effetto, devo contribuire. Casa mia, però, mai ha subìto allagamenti, neppure nei più gravi eventi meteorologici avversi, ma è evidente che questo fatto non sia un argomento valido. Le tasse si pagano per servizi comuni, ai quali potrei anche mai accedere: un inoppugnabile principio generale.
Quel che però non mi pare chiaro è quali sìano gli allagamenti ed i danni che il Consorzio di bonifica dice di evitare, perché mi pare che di allagamenti e di relativi danni ne avvengano spesso, purtroppo, ma mai ho saputo che un Consorzio di bonifica se ne sia assunto la responsabilità, con ogni conseguenza. Attribuirsi un còmpito deve comprendere anche la relativa responsabilità e non soltanto i privilegi e gli ‘introiti’ … sbaglio?
Ogni volta che l’acqua in eccesso provoca danni, la certezza quasi assoluta è che la colpa sìa di nessuno o della cattiva gestione del territorio o del cambiamento climàtico o dell’evento estremo o di qualcos’altro, anche inventato sul momento, tutti ‘responsabili’ che hanno una caratteristica in comune: sono senza Codice Fiscale! Chi ha subìto il guaio, a condizione che l’evento sìa dichiarato calamità, può sperare soltanto in un risarcimento, sempre parziale e dopo tempi irragionevoli.
Dunque questa nuova tassa, perché è una nuova tassa, non trova limpide giustificazioni. Il discorso dovrebbe continuare, a lungo, ma ho già esagerato e me ne scuso. In fondo, il Consorzio di bonifica può ben dire che si è limitato ad applicare una normativa, mostrando il fianco scoperto solo nei modi e nei tempi, non nel contenuto. Se consideriamo che, entro la fine di quest’anno, quell’ente, nato vent’anni fa, si fonderà con altri due, dunque triplicando il territorio, anche sulla tempistica i dubbi diventano pesanti: proprio ora si deve partire con questa nuova tassa?
Chiudo per una considerazione che sarebbe un degno argomento per l’attuale Spending review del Governo Monti: questo Consorzio di bonifica, come tanti se non tutti, impone una tassa mediamente bassa, se non talmente bassa da essere appena sufficiente a coprire le spese d’incasso e di funzionamento relativo, cioè introitando poco o nulla, al netto, ma disturbando comunque tanto e tanti. Ci vuole proprio un genio per far sì che si passi ad una tassazione diretta – dunque senza tutte queste spese, diatrìbe, equìvoci, incomprensioni – nei confronti di tutti i cittadini, per disporre di della stessa quantità di denaro, ma tutta ‘al netto’, da destinare veramente per evitare allagamenti e danni causati da eventi meteorologici avversi?
Questa proposta, fatta ai ‘governanti’ regionali, è stata accolta con sorrisi di sufficienza. Risus abundat in ore stulorum? … già, non un genio, basterebbe una normale intelligenza!
Stefano G. Loffi
Direttore del Consorzio Irrigazioni Cremonesi
www.coonsorzioirrigazioni.it
Una delle bollette recapitate
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