Cronaca

Giro di usura stroncato dall'Arma coinvolge Cremona

Tre persone arrestate dai carabinieri di Desenzano con l’accusa di usura ed estorsione in concorso. Incontri per i pagamenti nella tranquillità di Cremona, al casello. Tutto parte da una denuncia raccolta dai militari nel luglio del 2011: un artigiano della zona spiega all’Arma di aver chiesto un prestito ai tre viste le sue difficoltà economiche. Tassi altissimi, tanto che l’artigiano non riesce più a pagare. A fronte di 135mila euro di prestito, ne avrebbe dovuti restituire 212mila. Le indagini hanno effettivamente portato a individuare “incontrovertibili elementi di colpevolezza” a carico dei tre, due 41enni con residenze nel Lodigiano e nel Piacentino (P.V. abita a Castelvetro), e un edile cutrese 39enne con nel Mantovano.

E’ nella giornata dell’11 giugno che i militari della Compagnia Carabinieri di Desenzano del Garda, con la collaborazione nella fase esecutiva del personale dei Comandi dell’Arma di Cremona, Piacenza e Lodi, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso 07 giugno dal gip del Tribunale di Cremona nei confronti dei tre soggetti italiani, ritenuti responsabili dei reati di “usura” ed “estorsione”, con le aggravanti del concorso e della continuazione.

Il citato provvedimento restrittivo scaturisce dalle risultanze investigative prodotte dai militari di Desenzano, attivate sulla scorta della denuncia prodotta nel mese luglio 2011 da un artigiano della zona, il quale riferiva ai militari che, dopo aver richiesto ai tre soggetti alcuni prestiti per far fronte alle difficoltà economiche in cui versava la propria azienda, era stato costretto a restituire il denaro ad esorbitanti tassi interessi applicati.

Le prolungate indagini esperite e sviluppate dall’Arma, permettevano di acquisire quelli che vengono definiti “incontrovertibili elementi di colpevolezza” nei confronti dei tre per avere, “con più azioni concorsuali esecutive del medesimo disegno criminoso, ivi compresa la molteplicità dei fatti estorsivi ad esso collegati”, concesso alla vittima, in periodi diversi, finanziamenti per 135mila euro, pretendendo poi, entro trenta giorni dalla data di ogni concessione, la restituzione della somma di denaro comprensiva dei tassi usurari, lievitata complessivamente ad 212mila euro.

Nel contesto dell’operazione, sono state eseguite perquisizioni presso le abitazioni e gli uffici, con il relativo sequestro di documentazione riguardante la gestione dell’attività illecita. I tre “cravattari” sono stati associati presso le Case Circondariali di rispettiva residenza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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