Lettere

Cremona Uber Alles Questione di dati e di informazione

da Flaminio Cozzaglio

Davvero, credetemi, spesso non capisco, noi cremonesi viviamo su oro e petrolio e non ce ne accorgiamo, sempre alla ricerca di quel “che” ci faccia conoscere nel mondo, e arricchire, ovvio: violini, arte, le Corde dell’Anima, tutte le eccellenze alimentari in blocco. Ma è roba materiale, chiunque si dia da fare la produce. Ecco, da www.cremonaonline.it, la cremonesità più autentica, da sbandierare ovunque, a imperitura memoria:

Nella mattinata odierna, il Prefetto, Tancredi Bruno di Clarafond (Sua Eccellenza Quattrocognomi, n.d.r.), su richiesta dei segretari provinciali delle tre principali sigle sindacali interessate (FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL) ha presieduto un tavolo tecnico per un approfondimento in ordine a presunte emissioni inquinanti dell’Acciaieria Arvedi di Cremona. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, i sindaci dei comuni di Cremona, Sesto e Spinadesco, il Questore, il direttore Arpa, il presidente degli industriali etc, insomma, riduco, tutti quelli che contano per qualcosa e siano regolarmente fotografati dalla Provincia, quotidiano unico di Cremona per adesso. Nel corso della riunione, il Prefetto ha illustrato le ragioni dell’incontro scaturite da alcuni articoli pubblicati sulla stampa locale da cui si evincerebbe il mancato rispetto delle soglie stabilite dalla normativa comunitaria nelle emissioni in atmosfera prodotte dallo stabilimento in questione.

Vi risparmio tutti gli eccetera, che saprete ben immaginare, cari lettori, per volgere al termine.

Infine, i presenti, all’unanimità (imprimetevelo bene in testa: unanimità, n.d.r.), hanno rappresentato l’assoluta esigenza di una corretta informazione su tematiche di così rilevante interesse pubblico e, quindi, l’opportunità che, chiunque intenda divulgare dati riferiti alle problematiche in questione, si rapporti sempre preventivamente (di nuovo, bene in testa: preventivamente, n.d.r.) con gli organi tecnici preposti.”

Scrivere: la rosa è un fiore, non è arte. Se aggiungiamo: in genere profumato, ma attenti alle spine, siamo già sulla buona strada, quella dei significati multipli, dell’equivoco, indispensabili per la creazione artistica.

Da Quattrocognomi e compagni di tavolata non possiamo pretendere troppo, però il principio dell’informazione unica, esposto con una chiarezza che più disarmante non si può, dovrebbe avere un successo straordinario e farci conoscere nel mondo intero: barzelletta in quello civile, grande dogma nell’altro.

E stiamo continuamente a chiacchiericciare di violini e mostarda, con una spruzzata di Corde dell’Anima?

Flaminio Cozzaglio

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