Terremoto: stabile il 20enne ferito Ex Magazzini Cariplo, corsa per riaprirli e ospitare 450mila forme di grana
AGGIORNAMENTO – Stazionarie in mattinata le condizioni del 20enne di Castelvetro ferito da Aimi Formaggi, nel paese piacentino, travolto martedì mattina da forme di grana cadute per il terremoto. Situazione seria, ma non è pericolo di vita. E’ ora ricoverato in chirurgia all’ospedale Maggiore di Cremona per un forte schiacciamento toracico. Non preoccupanti le condizioni dell’altro ferito, un 45enne.
Duomo di Casalmaggiore ancora chiuso. In mattinata ulteriori verifiche. La cupola non ha avuto problemi, era stata rinforzata dopo le scosse dei mesi scorsi. Qualche pensiero è dato dal lanternino, ma non sembrano esserci state grosse conseguenze. Si parla di intonaco che ha ceduto.
Nel pomeriggio ispezioni al Torrazzo di Cremona.
SETTORE PRODUTTIVO IN GINOCCHIO: 450MILA FORME DI GRANA VERSO CREMONA
Quattrocentocinquamila forme di grana potrebbero essere ospitate negli ex Magazzini Cariplo di via dell’Annona a Cremona, l’unico ambiente climatizzato in grado di ospitare un numero così elevato di forme di grana. Settore produttivo in ginocchio: confluirebbero le forme dell’impianto di stagionatura di Aimi di Castelvetro Piacentino, quelle di Marcaria e dell’Oltrepo mantovano dove centinaia di migliaia di pezzi attendono un ricovero adeguato. E’ in corso un’attività frenetica per avere tutte le autorizzazioni del caso in quanto l’impianto di via dell’Annona è fermo ed è in corso una procedura fallimentare. Lo Stern, l’ex Genio Civile, settore agricoltura, si sta dando da fare per ottenere anche i nulla osta del tribunale per riuscire a riaprire i magazzini e a mettere in sicurezza tutte le forme di grana.
La terra non vuole saperne di rimanere ferma: è stata una notte senza tregua per le zone colpite dal terremoto e per le migliaia di sfollati costretti a dormire nelle strutture predisposte dalla protezione civile. Lo sciame sismico si è fatto sentire per tutta la notte: dalle 24 alle 8 sono state 64 le scosse registrate con magnitudo uguale o superiore a 2, sei delle quali uguali o superiori a tre. La più forte è stata proprio quella delle 8 di stamani: 3,8 di magnitudo, con epicentro in territorio comunale di Moglia e ipocentro alla profondità di 5 chilometri. I fenomeni più intensi stanno spostandosi verso ovest rispetto alla prima scossa di domenica 20 maggio.
FERMIAMO LO STOCCAGGIO DEL GAS
Il Coordinamento dei Comitati Ambientalisti della Lombardia chiede alla presidenza del Consiglio, al Ministro delle sviluppo, ai presidenti delle Regioni e delle Province interessate il blocco della attività di stoccaggio di gas metano nelle zone considerate a rischio sismico, vista ‘attività tellurica in corso da mesi. Ricordiamo che stoccaggio di gas metano è in corso a Bordolano e una istruttoria è in corso per Romanengo (tra l’altro in piena zona sismica).
“Il Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, in considerazione dell’attività sismica non isolata cui stiamo assistendo dal 20 maggio 2012 le cui ripercussioni interessano un ampio territorio del Nord Italia, in considerazione della vicinanza delle localizzazioni degli stoccaggi e della possibile commistione degli acquiferi profondi delle zone di stoccaggio, chiedeche venga sospesa con effetto immediato l’attività di stoccaggio e di stoccaggio in sovrapressione del metano, attività di stoccaggio considerata attività a rischio di incidente rilevante soggetta al DLgs 344/199 “Direttiva Seveso” con rischio di sismicità antropica indotta, subsidenza, emissioni fuggitive di metano, emissioni puntuali di metano, attività in corso mediante immissione nei pozzi esausti nel sottosuolo della Pianura Padana; Chiede che vengano inoltre sospesi i progetti in essere, i progetti autorizzati ed i progetti in corso di valutazione presenti nell’intero territorio della Pianura Padana identificata dal Ministero dell’Ambiente come “Provincia degli Idrocarburi” la cui estensione va dal territorio del milanese fino all’Alto Adriatico su 115.000 kmq cui riferimento parere n. 314 del 28 luglio 2009 – Istruttoria di VIA progetto di conversione a gas naturale del Giacimento di Romanengo – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare – Commissione Tecnica di VIA -VAS – U.prot CTVA – 2009 -0003027 del 03/08/2009 – pagina 12/40 “Considerato che – dal punto di vista geografico, l’area in esame è collocata all’interno della Pianura Padana, all’interno di un’unica Provincia ad idrocarburi che si estende per 115.000kmq tra i 43° – 46° latitudine Nord e i 7° -15° di Longitudine Est e che di essa all’incirca i due terzi sono in terraferma ed un terzo si trova al di sotto di parte dell’Adriatico settentrionale”. Chiede che si proceda ad una approfondita comparata analisi con commissione interdisciplinare pubblica di esperti non solo di tecnici interni delle società di stoccaggio, che si proceda ad una corretta diffusa informazione dei cittadini sulle attività di stoccaggio, che si proceda ad una corretta partecipazione dei cittadini alle scelte energetiche sul territorio e nel sottosuolo secndo quanto previsto dalla Convenzione Europea di Aarhus del 1998″.
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia
© RIPRODUZIONE RISERVATA