Un cremonese tra le vittime del sisma, schiacciato dalle macerie E' don Ivan Martini Cercava di recuperare Madonnina Danni al Duomo di Casalmaggiore
Anche un sacerdote cremonese tra le vittime del sisma che nella mattinata di martedì 29 maggio ha fatto tremare tutto il Nord Italia. Si tratta di don Ivan Martini, parroco della parrocchia di S. Caterina a Rovereto sul Secchia, frazione del comune di Novi di Modena in diocesi di Carpi. Il decesso a seguito della caduta di calcinacci della chiesa che hanno colpito il sacerdote mentre stava facendo un sopralluogo insieme a un vigile del fuoco, cercando di recuperare la statua della Madonna. Molto amato nella diocesi di adozione, dove era attivo fin dal 1985, sia per il suo zelo pastorale che per la sua attività tra i carcerati. Difficili le comunicazioni con la diocesi di Carpi dove il palazzo vescovile con tutti gli uffici di Curia risulta inagibile.
Don Martini era nato a Cremona il 28 giugno 1947. Originario della parrocchia cittadina di S. Michele, era stato ordinato il 23 giugno 1973. Aveva iniziato il suo ministero come vicario della parrocchia di Vicobellignano (frazione di Casalmaggiore). Nel 1979 il trasferimento, sempre come vicario, presso la comunità di Gazzuolo (MN). Nel 1985 aveva lasciato la diocesi di Cremona per svolgere il suo ministero come sacerdote “fidei donum” nella diocesi di Carpi. Dopo essere stato parroco di Budrione e Migliarina, dal 2003 era arciprete parroco di Rovereto sul Secchia (Novi di Modena). Don Martini era anche collaboratore del Cappellano alla Casa Circondariale S. Anna di Modena.
AGGIORNAMENTO – CHIUSO IL DUOMO DI CASALMAGGIORE
Le scosse di terremoto hanno provocato ancora danni al duomo di Casalmaggiore, dove erano già stati avviati importanti di consolidamento dopo le scosse del gennaio scorso. La chiesa è stata chiusa per motivi precauzionali dopo il distacco di materiale dalla cupolina dopo la scossa delle 13. Domani mattina i tecnici effettueranno il necessari sopralluoghi per la messa in sicurezza. Leggeri danni anche alla chiesa parrocchiale di Scandolara Ravara, dedicata a Santa Maria Assunta: niente di rilevante ma da alcune fessure già presenti si è avuto qualche distacco di materiale e sbriciolamento di intonaco. “Piccoli danni – precisa il parroco don Adriano Veluti – che saranno meglio valutati da monsignor Achille Bonazzi durante un sopralluogo. Le crepe erano già presenti e da lì, le vibrazioni hanno fatto cadere alcune piccole parti di intonaco. Hanno invece resistito bene sia la chiesa Vecchia che la parrocchiale di Castelponzone che hanno avuto negli anni scorsi importanti lavori di consolidamento”.
AGGIORNAMENTO – VERTICE IN PREFETTURA E CHIUSURA DI UN ASILO A ROBECCO. ANCORA SERIE CONDIZIONI DEI FERITI A CASTELVETRO
A Cremona poche le conseguenze per il terremoto. Qualche cornicione pericolante ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Attuate verifiche sugli edifici. A Robecco chiuso un asilo con un’ordinanza sindacale. Nel pomeriggio vertice in Prefettura.
LA NOTA DELLA PREFETTURA
Nel pomeriggio odierno, il Prefetto, Tancredi Bruno di Clarafond, ha presieduto una riunione con le istituzioni provinciali e locali competenti in materia di protezione civile allo scopo di “fare il punto” in ordine agli effetti prodotti dalle scosse sismiche registrate nella mattinata anche sul territorio cremonese.
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, Il Presidente della Provincia, Il Sindaco di Cremona, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, Il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, Il V.Comandante della Caserma Col Di Lana, , Il Dirigente della Regione Lombardia – Sede Territoriale di Cremona, il Direttore Generale ed il Direttore Sanitario dell’ASL, il Dirigente dell’ARPA, il Responsabile del 118.
Nel corso dell’incontro, è stato sottolineato che, in generale, a parte alcuni momenti di panico registrati nelle località cremonesi più prossime all’epicentro del sisma, non vi sono stati, sul territorio provinciale, incidenti o criticità di particolare gravità salvo quelle rilevate nel Comune di Robecco D’oglio dove nell’asilo comunale è stato riscontrato un quadro fessurativo che ha determinato l’emissione di un’ordinanza sindacale di inagibilità.
Il tavolo è stato, quindi, informato delle numerose telefonate giunte dai cittadini alle diverse strutture tecniche e, in particolare, delle decine di richieste di sopralluogo pervenute al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, all’Ente Provincia ed agli Uffici tecnici comunali dai dirigenti scolastici e dai Presidi delle scuole finalizzati ad ottenere indicazioni sulle misure di protezione da adottarsi. Nessuno dei citati sopralluoghi ha, però, rilevato situazioni tali da determinare l’adozione di provvedimenti contingibili ed urgenti da parte delle competenti autorità locali di protezione civile (salvo, appunto, quella di Robecco D’Oglio).
Il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Cremona, quindi, ha riferito che nel comune di Castelvetro Piacentino si sono registrati, a seguito dei danni inflitti dal sisma ad un noto deposito di grana padano, due feriti gravi – ora in cura presso le più vicine strutture ospedaliere. La Prefettura e lo STER sono attualmente impegnate nel trovare, d’intesa, una soluzione logistica per le forme di formaggio.
Il Prefetto, unitamente ai rappresentanti delle altre Istituzioni, nel prendere atto della situazione segnalata – valutata, nel complesso, rassicurante – ha raccomandato l’immediata attivabilità delle strutture tecniche e di soccorso del territorio anche per assicurare, ove richiesto, adeguato supporto in altri ambiti territoriali.
In merito all’ipotesi di ulteriori scosse di assestamento ed alla conseguente esigenza di assicurare, in via preventiva, idonee indicazioni alla cittadinanza, il Prefetto ha ricordato che sul sito della Prefettura (www.prefettura.it/cremona/) sono disponibili alcune istruzioni di auto-protezione in caso di sisma.
Nel corso della riunione, è stato, poi, sottolineato che i Presidi ed i Dirigenti scolastici, per primi, devono valutare – sentita eventualmente anche la squadra di emergenza interna – la gravità dell’evento e decidere, nell’immediatezza, quali misure di tutela realizzare per garantire l’incolumità degli studenti e del personale. Ulteriori valutazioni dovranno essere rimesse, nei limiti delle specifiche competenze amministrative, agli uffici tecnici comunali e/o provinciali e, quindi, ovviamente, ai Vigili del Fuoco.
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