Cronaca

Processo Tamoil, Pasquetti (Sel): "La costituzione di parte civile è un'efficace garanzia"

Continua la polemica sulla annunciata mancata costituzione di parte civile nel processo Tamoil del Comune di Cremona. Ad intervenire, l’avvocato Lapo Pasquetti di Sinistra Ecologia e Libertà: “Con un comunicato del 31 marzo scorso chiedevamo al Sindaco di attivarsi tempestivamente per la costituzione del Comune nel processo Tamoil e, alle forze politiche presenti in Consiglio, di interrogare la Giunta sulle intenzioni dell’Amministrazione e sui motivi di tale assenza. E’ seguita un’interrogazione firmata da Daniele Burgazzi, segretario cittadino del PD cremonese, e dai consiglieri Alessia Manfredini, Caterina Ruggeri e Annamaria Abbate. In questi giorni, con dichiarazioni affidate alle pagine del quotidiano locale, apprendiamo che la questione sarà discussa in Consiglio sulla base di una relazione firmata dall’assessore all’ambiente Bordi in cui si evidenzia che “non vi sono situazioni che possono provocare un rischio sanitario e ambientale” e che “entrare nella causa equivarrebbe a contraddire l’accordo sottoscritto da Tamoil” con Comune, Provincia, Regione, Ministero per lo sviluppo economico, sindacati e parti sociali. Questa la posizione della maggioranza che amministra Cremona. A tale impostazione si allinea l’On. Luciano Pizzetti deputato del PD, presente all’accordo, il quale dichiara che, qualora il Comune si costituisse parte civile, quegli accordi diventerebbero carta straccia e la Tamoil sospenderebbe tutto. Di diverso parere i sui colleghi di partito che hanno presentato un’interrogazione alla Giunta; ma ciò non equivarrebbe alla posizine del PD, precisa Pizzetti. Ne prendiamo atto”.
“Come rappresentante di Sinistra Ecologia Libertà – continua Pasquetti – ritengo necessario chiarire gli aspetti giuridici e politici della vicenda per dare ai cittadini una corretta informazione. Premesso che non conosco nei dettagli l’accordo sottoscritto dal Comune con Tamoil, le posizioni possibili sono essenzialmente due: il Comune ha sottoscritto un accordo in cui si è impegnato a non costituirsi parte civile nel procedimento penale in corso e, in questo caso, la sua costituzione nel processo penale non sarebbe possibile e integrerebbe una violazione dell’accordo; ovvero, l’accordo non prevede alcuna rinuncia del Comune all’eventuale costituzione di parte civile e, in questo caso, la sua costituzione nel processo non viola, non vanifica e non sospende in alcun modo i patti. Nel primo caso, il Comune avrebbe commesso, nella migliore delle ipotesi, una vera dabbenaggine, precludendosi anticipatamente la possibilità di ottenere tutela nel caso in cui Tamoil non rispettasse l’accordo. Nella seconda ipotesi, atteso che la costituzione di parte civile nel processo penale è sempre revocabile, sino all’ultima udienza in cui le parti rassegnano le proprie conclusioni, la costituzione nel processo, che si prevede di non breve durata, potrebbe quantomeno avere la funzione per il Comune e per tutte le parti che hanno sottoscritto l’accordo, di garantire l’esatto adempimento da parte di Tamoil degli impegni assunti; libero poi il Comune di revocare la propria costituzione di parte civile dopo aver verificato il rispetto dell’accordo stesso. Un accordo è buono se è integrato da efficaci garanzie. La costituzione di parte civile del Comune, al di là delle considerazioni etico-politiche, è giuridicamente un’efficace garanzia. Rinunciarvi sarebbe una grave imprudenza”.

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