Danneggiate le chiese di Villa Pasquali e Sabbioneta in diocesi di Cremona Danni al palazzo ducale di Mantova, nel ferrarese e modenese
Sopra, la torre dell’Orologio a Finale Emilia
L’epicentro del terremoto delle 15.18 è stato in provincia di Ferrara, a Vigarano Mainarda, ma la scossa è stata avvertita distintamente anche in tutto il cremonese. E’ stata di magnitudo 5.1 ma molto più breve di quella della notte (alle ore 4.04 di magnitudo 5.9 con epicentro a San Felice sul Panaro e Finale Emilia, nel Modenese). Anche in questo caso molto spavento, telefonate ai vigili del fuoco ma nessun danno in provincia di Cremona. Monsignor Achille Bonazzi, responsabile dei Beni Artistici della diocesi di Cremona, ha compiuto una accurata ispezione alle chiese del casalasco e del mantovano in diocesi. “Danni gravissimi non ce ne sono rispetto al sisma di gennaio – ha detto monsignor Bonazzi – Gli edifici che sono stati messi in sicurezza, come ad esempio il duomo di Casalmaggiore, non hanno avuto altri problemi. Purtroppo, ho notato un ampliamento delle fessure già esistenti e calcinacci in terra per gli edifici non ancora messi in sicurezza come la Chiesa di Villa Pasquali o la Chiesa della Beata Vergine del Carmine di Sabbioneta”.
Molti i danni artistici in provincia di Mantova, soprattutto nella zona dell’oltrepo: Moglia, Poggio Rusco, Sermide, Felonica, Gonzaga, Quistello, Revere, Pieve di Coriano, San Giacomo delle Segnate, Schivenoglia, San Giovanni del Dosso, Villa Poma, Ostiglia. Per lo più risultano danneggiate le chiese.Danni però anche in città. Il terremoto ha aperto alcune crepe a Palazzo Ducale di piazza Sordello che, dopo le verifiche dei vigili del fuoco, è stato chiuso al pubblico. Sono in corso verifiche più approfondite da parte dei tecnici della Sovrintendenza ma a quanto pare non ci sono danni alla Camera degli Sposi di Andrea Mantegna. E’ stato chiuso anche palazzo della Ragione in piazza delle Erbe. L’area più colpita è quella di Finale Emilia, dove oltre alla Torre dei Modenesi definitivamente crollata dopo una scossa di assestamento, sono rimaste gravemente danneggiate la Rocca e alcune chiese. Ma la la situazione dei Beni culturali, dice il direttore generale per il Paesaggio e i Beni storici, artistici, architettonici Antonia Pasqua Recchia, è «molto grave» in tutto il vasto territorio tra Modena e Ferrara, interessato dall’evento sismico di oggi, disseminato di castelli, rocche, edifici storici, chiese.
Le vittime del terremoto sono salite a sette: nel crollo di un’abitazione nel ferrarese è morta un’altra centenaria rimasta sotto le macerie.
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