Cronaca

La città che odia le bici Guarda il video dello slalom sulla ciclabile di corso Garibaldi

http://www.youtube.com/watch?v=igfg615bjvs

Sopra, il video girato in corso Garibaldi

C’è una città in cui i pannelli informativi elettronici inneggiano al movimento salvaiciclisti e alle sue battaglie (“Non sostare sulle corsie ciclabili” è uno dei messaggi che scorre). C’è una città in cui il sindaco decide di partecipare alla biciclettata di fine marzo con la quale Fiab, numerose altre associazioni e centinaia di cittadini chiedono a chi governa più sicurezza per chi pedala e meno smog. C’è una città in cui tanti mezzi nuovi di zecca sono disponibili per il bike sharing. Poi c’è un’altra città. In palese conflitto con la prima. E non si parla di un luogo distante, ma di un’altra faccia di Cremona. Ovvero quella città in cui i ciclisti abituali e magari anche i turisti decisi a sfruttare quel bike sharing devono fare i conti, ogni giorno, con disagi e pericoli. Quella città in cui vengono meno le condizioni favorevoli al doppio senso per le bici su corso Matteotti, e in cui coloro che pedalano vengono scoraggiati, e costretti a infilarsi nella parallela e strettissima via Gerolamo da Cremona tra una macchina e un bus, anziché favoriti con interventi adeguati. E’ la città dei tracciati ciclabili che di comprensibile e sicuro hanno ancora poco (come ben sottolinea il dossier Fiab – leggi l’articolo), del centro assediato dalle auto (in attesa dei promessi tagli ai permessi) e dei due o tre cartelli “zona 30 all’ora” messi nell’area di corso Vittorio Emanuele: un provvedimento minimo, a volte addirittura nullo dal momento che spesso il limite non viene rispettato (basta farsi un giro per rendersene conto).

E c’è l’esempio di corso Garibaldi, in centro: pista ciclabile preda di autisti selvaggi a qualsiasi ora, bici costrette a trovare spazio per passare con pericoli sempre in agguato. La situazione è nerissima. Soprattutto al mattino e nel primo pomeriggio. Macchine (a volte anche le stesse bici) parcheggiate proprio dove dovrebbero passare solo biciclette, autisti che le spostano magari solo dopo un litigio o dopo essere usciti dal bar con in mano una brioche per colazione. Cantieri, camion dei traslochi, furgoni e auto con quattro frecce che costringono chi è in sella a viaggiare per alcuni tratti in mezzo alla strada contromano. I ciclisti devono essere disciplinati, ha ricordato recentemente il presidente Fiab Cremona Piercarlo Bertolotti. Ma il Comune deve garantire l’incolumità di chi rispetta le regole.

Michele Ferro

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