Torchio all'attacco di Salini "600 mila euro di consulenza allo studio milanese Sciumè"
Sopra, a sinistra Salini, a destra Torchio
Polemiche sulle diverse consulenze allo studio milanese Sciumè e associati nella commissione bilancio e affari istituzionali della Provincia, che si è riunita per la discussione sul bilancio consuntivo dell’Aato. Presenti il presidente Giampietro Denti e il nuovo direttore dell’ente, Damiano Scaravaggi. Oltre all’esame del documento contabile (modesta perdita di circa 12mila euro), e al dibattito legato anche al cambiamento degli assetti derivanti dal voto di Crema, che modifica gli equilibri in seno all’assemblea dei sindaci, come ha rilevato il Giampaolo Dusi (Rifondazione), martedì anche critiche per la linea della Provincia sull’autorità del servizio idrico rivolta alla privatizzazione. Nello stesso incontro, martedì, il consigliere di opposizione Giuseppe Torchio (Lista Torchio) ha sottolineato che “la committenza professionale milanese allo studio Sciumè, Guffanti ed associati, pur regolare sul piano amministrativo, rappresenta un vulnus rispetto alle risorse tecniche presenti in provincia e rispetto agli iscritti all’ordine forense di Cremona (Rizzo per l’amministrativo e Gualazzini per il penale) che vittoriosi hanno sempre portato a termine l’incarico ricevuto”.
“La parcella di oltre 122mila euro liquidata ai professionisti milanesi – prosegue una nota della Lista Torchio – rappresenta un elemento preoccupante se si pensa che lo scenario ipotizzato, dei tre possibili, è uno solo e legato alla privatizzazione. Inoltre l’incarico allo studio Sciumè-Guffantì & c. si va ad aggiungere ad una pletora di altre committenze allo stesso studio per una spesa non inferiore a 500-600 mila euro e riguardanti la gara del gas ed altri incarichi conferiti dalla Provincia. Se si pensa che lo stesso Sciumè rappresenta l’Ente in seno ad Autostrade Centro Padane (vicepresidente) ed è presidente della Società Stradivaria (Autostrada Cremona-Mantova) si evidenziano situazioni sul filo del rasoio sul piano giuridico ed in aperta violazione dei principi che regolano l’ordine forense”.
“Alla risposta di Denti che ha obiettato che l’incarico è stato assegnato a quello studio professionale in seguito a regolare gara a cui si è presentato solo quel gruppo di professionisti, Torchio ha incalzato – va avanti la nota – chiedendo se corrisponda a verità la presenza di circa 10 milioni di liquidità non ancora impegnata e col rischio di doverla restituire allo Stato, nonostante le numerose richieste di investimenti sulle reti presentate dai Comuni. Denti ha così informato che nei prossimi giorni il Consiglio di Amministrazione approverà un investimento per oltre 5 milioni di euro a cui si aggiungono 1,7 milioni di euro di contributo regionale per il 70% in conto capitale per interventi di bonifica degli impianti che hanno visto la presenza di arsenico.
Altra questione, le risorse da restituire ai privati a seguito della sentenza che ha esonerato quanti non godono del servizio di depurazione, con un onere complessivo di 4-5 milioni di euro. In questo caso, qualora i Comuni abbiano provveduto alla progettazione di impianti di depurazione nei tratti ancora sprovvisti benché sottoposti a canone di depurazione, potranno investire queste risorse allo scopo; diversamente si dovrà procedere alla restituzione ai contribuenti”.
Sottolineate inoltre le problematiche di adeguamento alla norma di una ventina di Comuni per i rispettivi impianti di depurazione. “Al riguardo, Torchio ha sostenuto che non si può continuare a brandire la spada dell’irregolarità per ottenere, magari, che quei Comuni favoriscano il processo di privatizzazione”.
Nel corso del dibattito sono poi intervenuti Maria Rosa Zanacchi (Pd) e Giovanni Biondi (Api) per evidenziare la necessità di superare la perdurante fase di conflitto presente nell’assemblea dell’AATO e di ritrovare lo spirito di coesione amministrativa evitando ipotesi laceranti. Anche l’analisi circa la grave carenza di risorse pubbliche da parte di Cassa Depositi e Prestiti e di Regione Lombardia dovrebbe portare ad una più forte interlocuzione con Cristian Chizzoli, del Cda della Cassa, e con l’assessore regionale Gianni Rossoni ed il consigliere regionale Agostino Alloni per verificare le ipotesi di un rifinanziamento del settore idrico con mutui di lunga durata, come sempre avvenuto in passato per i servizi sottoposti a tariffa.
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