Lettere

Anche i comuni cremonesi taglino "le ali alle armi"

da Acli provinciali

Viviamo momenti di forte disagio sociale per la disoccupazione, l’impossibilità di far quadrare il bilancio per molte famiglie e per i pesanti tagli allo stato sociale che penalizzano specialmente i disabili e i non autosufficienti.

A fronte di tutto ciò assistiamo ancora a sprechi consistenti, con particolare riferimento alle spese per l’acquisto dei 90 cacciabombardieri a testata nucleare F35 (ne erano previsti 125)  per una spesa  che si aggira attorno ai 10 miliardi di euro. Oggi, in un momento di crisi spendere delle somme simili per degli armamenti da guerra è assolutamente sbagliato e contro il bene della vita della gente.

Oltretutto,perché spendere una somma così ingente per degli aerei da guerra, calpestando l’ articolo 11 della Costituzione  “L’Italia ripudia la guerra”? Ripudia significa che nulla vogliamo avere a che fare con la guerra!

Le Acli nazionali insieme alla Tavola della pace e ad altre associazioni si sono fatte promotrici della campagna “Taglia le ali alle armi” (www.controllarmi.it) affinché da tutto il territorio nazionale si alzi la richiesta al governo di rinunciare all’acquisto degli F 35 e di destinare i miliardi risparmiati alla sicurezza del territorio, alla difesa dell’ambiente e nella protezione delle fasce sociali più deboli colpite dalla crisi economica.

Sono ormai tanti i comuni che hanno approvato una delibera per chiedere al governo di rinunciare al programma degli F35 e che chiedono di investire nelle politiche dello sviluppo e in quelle sociali i miliardi risparmiati.

Le Acli di Cremona invitano pertanto tutti i Comuni della Provincia a farsi promotori di questa richiesta presso il governo, andando così’incontro al legittimo desiderio della gente che, in questo momento, non ha bisogno di più armamenti ma di lavoro,di pane, di sicurezza familiare, di dignità umana e sociale.

Le Acli Provinciali

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