Cronaca

Incontro allo Zaccaria: il tema lavoro nella società italiana

Si direbbe che il Circolo Zaccaria, per il quale i soci hanno deciso la fine di ogni attività dal prossimo anno sociale, voglia chiudere in bellezza con gli ultimi suoi incontri mensili.
Infatti, per questo mese di maggio, ha promosso un incontro su un tema d’estrema attualità: cercare di rispondere alla domanda su che cosa sia il lavoro per l’uomo, al di là delle aggettivazioni più comuni che lo distinguono in precario, determinato o indeterminato, dipendente, autonomo, nero o “lavoro che non c’è”.
Il lavoro dovrebbe essere sempre un’attività spirituale , un atto intenzionale di libertà, che valorizzi la “dignità del lavoro”, le “risorse morali del lavoratore”, il “bisogno del lavoro ben fatto”, tutti pilastri sui quali era fondata la nostra civiltà che purtroppo si stanno progressivamente degradando.
La cultura economica capitalistica dominante, la prassi finanziaria del profitto comunque, la stessa cultura dell’incentivo stanno operando una rivoluzione silenziosa, ma di portata epocale: il denaro diventa la principale, se non l’unica, motivazione dell’impegno lavorativo, della sua quantità e qualità, con il risultato di avvicinare sempre più il lavoro umano alla schiavitù, perché chi paga spesso intende non solo comprare le prestazioni ma anche le motivazioni delle persone e quindi la loro libertà.
Non dobbiamo poi stupirci se le imprese si ritrovano lavoratori pigri, opportunisti e demotivati.
A causa degli “occhiali antropologici” sbagliati che ha inforcato, il capitalismo non capisce che la persona ha bisogno di molto più del denaro per dare il meglio di sé nel lavoro.
Non a caso il tema del prossimo incontro mondiale delle famiglie a Milano, mette il lavoro in relazione alla festa ed alla famiglia.
Per proseguire nell’approfondimento di queste tematiche, il Circolo Zaccaria ha invitato a parlare, per le 17,30 di venerdì 11 maggio, il prof. Don Enrico Trevisi, esperto in teologia morale e rettore del Seminario diocesano, e il dott. Sante Mussatola, responsabile dell’ufficio diocesano della pastorale sociale.
L’incontro, come sempre, è aperto a tutti.

Giorgio Bonali (testo e foto)

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