Cronaca domestica delle presidenziali francesi
Per “ragioni familiari” ho seguito con particolare attenzione lo svolgersi delle elezioni per il nuovo presidente francese, riuscendo a capirne meglio i meccanismi. Lo stato francese, già dal primo turno, si è premurato di inviare alla “ragione familiare” una lettera d’invito al voto, con indicata la sede del seggio elettorale di competenza, ed allegata la pubblicità dei singoli candidati con un pieghevole d’uguale formato ed un foglietto di carta bianca con stampato il nome di ognuno (di fatto la scheda elettorale da inserire nell’urna del seggio): “naturalmente” le poste italiane hanno fatto sì che la busta contenente il tutto arrivasse ad elezioni avvenute.
Per il secondo turno invece un’uguale busta è giunta per tempo e conteneva la lettera d’indicazione del seggio ed il resto del materiale limitato ai soli due candidati: Hollande e Sarkozy.
E’ facile quindi per il francese votare nel paese di residenza com’è altrettanto facile far votare per sé un altro elettore di fiducia con una semplice procura.
Le elezioni si svolgono in un solo giorno con chiusura dei seggi alle 20.00 e senza bisogno di un grosso apparato di scrutatori: sarà il presidente designato al seggio, nei piccoli paesi è il segretario comunale, ad invitare un paio d’elettori a fermarsi per un po’ di tempo, con la possibilità di scambio con altri nel corso della giornata elettorale.
Ma la vera sorpresa è la velocità e la precisione degli exit-pool che in teoria non possono essere comunicati prima della chiusura dei seggi, ma che in pratica, fuori dai confini francesi, danno i risultati con molto anticipo.
Ieri pomeriggio ci siamo divertiti a seguire su internet questa rincorsa al risultato: alle 15 un’agenzia svizzera dava la vittoria di Hollande con un risultato tra il 52 e il 53% delle preferenze; verso le diciotto il sito del quotidiano “Le Soir” di Bruxelles “ufficializzava” la vittoria al candidato socialista col 52% netto e subito dopo l’agenzia France-presse comunicava alle segreterie dei partiti lo stesso risultato, obbligando di fatto i sostenitori di Sarkozy a smantellare in fretta e furia, e in gran segreto, le strutture predisposte in place de la Concorde per festeggiare la vittoria.
Alle 19.30 tutte le reti televisive francesi cominciavano a trasmettere gli speciali elettorali e, pur conoscendo già il risultato, dovevano fingere una spasmodica attesa delle 20.00 per comunicare il risultato (51,9%), mentre sulle televisioni degli altri paesi europei già si vedevano i festeggiamenti dei socialisti in place de la Bastille.
Questa mattina verso le 8.00, sul sito dei giornali francesi era già indicato il risultato definitivo col 51,62% a favore di Hollande ed era possibile trovare i dati per ogni comune della Francia: nel piccolo comune normanno d’origine della mia “ragione familiare” sappiamo già che su 233 iscritti al voto hanno votato in 201 con 9 schede bianche e 192 voti espressi di cui 107 per Hollande e 85 per Sarkozy.
Inoltre per ogni realtà vengono riportati i risultati del primo turno che permettono di capire come si sono spostate le preferenze date agli altri 8 candidati.
A questo punto penso con amarezza al nostro giorno e mezzo elettorale con la mobilitazione di un grande apparato di persone per la costituzione del seggio, alla lentezza di scrutinio ed alla scarsa affidabilità dei nostri exit-pool: è così grande la distanza fra Italia e Francia?
Giorgio Bonali
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