Province, riuniti i 12 consigli lombardi: "No all'eliminazione, sì al Tavolo per studiare accorpamenti"
La questione accorpamento delle Province comincia a far discutere. Dopo la notizia del Corriere (leggi l’articolo) secondo cui tecnici del Governo starebbero pensando all’unificazione di Cremona e Lodi, i 12 Consigli provinciali lombardi fanno sapere di voler istituire un Tavolo di lavoro per giungere in sinergia con il Direttivo UPL dei Presidenti delle Province ad una proposta concreta e condivisa di accorpamento dei propri enti da presentare a Regione e Governo.
Una riunione straordinaria si è svolta nella giornata di giovedì presso la sede centrale della Provincia di Como, una delle quattro commissariate dal decreto Salva Italia. L’incontro è stato convocato su richiesta della Commissione speciale per il futuro della Provincia di Monza e della Brianza per esaminare in via preliminare una proposta di accorpamento elaborata in collaborazione con i territori limitrofi, in primis Lecco, in favore della costituzione di una “Grande Brianza”. Un’idea per ora solo abbozzata, che sarà sicuramente oggetto di discussione nel corso dell’apposito Tavolo costituito dall’UPL. “Abbiamo scelto di riunirci qui come atto simbolico – afferma il Presidente del Consiglio provinciale di Como, Ferdinando Mazara – per testimoniare quanto sia assurdo e controproducente non sapere ancora, ad oggi, come si concretizzerà questa sbandierata riforma delle Province, un’incertezza che compromette in modo preoccupante il buon governo del nostro territorio a solo scapito dei cittadini, che per la prima volta dopo 150 anni non potranno esprimere il proprio giudizio attraverso un’elezione democratica.”
Le Province hanno appreso con favore l’appello che la BCE, nei scorsi giorni, ha rivolto al Governo sulla necessità di accorpare le Province per ottenere un reale risparmio dei costi: “Finalmente – sottolinea il Coordinatore Dapei – la demagogica parola eliminazione, madre del decreto Salva Italia, è stata messa in discussione da una fonte autorevole che le contrappone un’iniziativa di reale razionalizzazione dei costi, presentata ormai mesi fa anche dall’Unione delle Province d’Italia, rispettosa della Costituzione e, soprattutto, del principio di rappresentatività democratica”. Di qui la decisione della Consulta UPL di elaborare un piano comune di accorpamento, invitando al confronto anche tutti i territori interessati: “Da subito le Province si sono dimostrate, con i fatti, disponibili a fare la propria parte per alleggerire la spesa pubblica e vogliono continuare a farlo. Ridurre il numero delle Province è necessario, per questo – conclude Dapei – crediamo che il Tavolo di lavoro UPL, grazie al contributo di tutti coloro che sono stati eletti e hanno un legame diretto con i cittadini, possa essere la sede più indicata per stabilire nuovi confini efficaci e rispettosi delle esigenze di ciascun territorio. Ferma restando l’importanza di criteri fondamentali quali il numero di abitanti e l’estensione; elementi cruciali soprattutto in Lombardia, dove la popolazione sfiora i 10 milioni di abitanti.”
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