Cronaca

Licenze in cambio di tangenti Denunciati dipendente del Comune di Pandino e marito

Una dipendente del Comune di Pandino, F.C. (classe 1966), è stata denunciata per concussione, in concorso con il marito, R.G. (classe 1964), per aver favorito il rilascio di alcune licenze comunali per l’esercizio di attività commerciali in cambio di somme di denaro che venivano consegnate al marito, ragioniere di Rivolta d’Adda, nel suo studio professionale.

Le indagini preliminari, terminate nei giorni scorsi con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Crema, sono iniziate dopo che uno dei concussi si è rivolto alla Guardia di Finanza di Crema per denunciare l’accaduto.

I coniugi avrebbero chiesto ed ottenuto da tre imprenditori della zona somme di denaro per complessivi 80 mila euro, in cambio del rilascio, in breve tempo, di licenze di esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande, e, per uno di essi, anche del cambio di destinazione d’uso della superficie di un immobile, da artigianale a commerciale, con conseguente beneficio economico derivante dall’aumento del valore di mercato.

Le dichiarazioni degli imprenditori hanno trovato conferma nell’analisi dei conti correnti dei due coniugi, sui quali è stato possibile riscontrare l’accredito di denaro contante e di diversi assegni emessi e consegnati dai concussi direttamente a R.G..

Le indagini sono state estese anche ai conti correnti dei genitori di entrambi gli indagati, sui quali era confluita buona parte delle tangenti. Proprio sul conto corrente di uno dei genitori è stato riscontrato il versamento di 10.000 franchi svizzeri, a conferma di quanto dichiarato da uno degli imprenditori che aveva sostenuto di averli consegnati al commercialista per favorire il rilascio di una licenza.

Una terza persona, V.F. (classe 1968), è stata denunciata per favoreggiamento personale ex art. 378 c.p., in quanto, più volte sentito in atti dai Finanzieri, ha inizialmente negato di aver mai corrisposto somme di denaro ai due coniugi, e, successivamente, mostrategli le prove dei versamenti, ha sostenuto che tali somme fossero relative a non meglio precisate prestazioni professionali rese dall’indagato per l’apertura di un bar in Pandino. Queste dichiarazioni sono state smentite dal socio dell’uomo, che ha immediatamente confermato che i pagamenti erano relativi al rilascio della licenza di esercizio.

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