Cronaca

Messa per il Duce al cimitero, l'Anpi: "La magistratura non rileva nulla di penalmente perseguibile?"

Continua la polemica sulla messa di commemorazione a Mussolini e ai caduti della Repubblica di Salò celebrata il 28 aprile al cimitero di Cremona (leggi l’articolo). Ad intervenire sull’iniziativa che ha visto la partecipazione di una settantina di persone che, davanti alla tomba di Farinacci e della famiglia Mola, hanno intonato “Giovinezza, Giovinezza” con saluto fascista, è l’Anpi di Cremona. “Il Suo giornale – scrive l’Associazione Partigiani di Cremona in una lettera al direttore – ha dato grande rilievo alla celebrazione della Messa in memoria di Benito Mussolini al Civico Cimitero di Cremona, avvenuta il 28 aprile. Tutti abbiamo potuto vedere le foto che si riferiscono a quello che viene presentato come un vero e proprio avvenimento. E forse lo è: camicie nere, gagliardetti, saluti romani e croci celtiche in bella evidenza non è facile trovarli tutti insieme in una cerimonia che, al di là del debole connotato religioso, diventa un vero e proprio raduno neofascista“.
“Ci chiediamo – continua l’Anpi – le autorità cittadine, sotto la cui giurisdizione rientra il Civico Cimitero, si rendono conto che, accettando in silenzio quanto avviene, vengono meno alla XII disposizione transitoria della Costituzione? Perché proprio Cremona, ogni 28 aprile, diventa punto di riferimento di nostalgici del fascismo provenienti anche da altri centri e perfino dall’estero (come rileva il Suo giornale: da Parma, Brescia, Francia e addirittura una delegazione della Falange Spagnola)? Significa forse che Cremona viene considerato il ventre molle dove si possono impunemente sfidare la legge e la Costituzione? La magistratura non rileva nulla di penalmente perseguibile? Non è mancato neppure, sulla stampa, il necrologio del defunto con parole inequivocabili a corredo di una eloquente foto del Duce in elmetto. L’ANPI, che svolge quotidianamente un faticoso lavoro teso a conservare la memoria e a difendere la verità storica e la Costituzione, attende con fiducia risposte adeguate alle proprie domande”.

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