Lettere

Sindaco, più coraggio nella nomina del Cda di CremonaFiere

da Caterina Ruggeri (Pd)

Caro Sindaco Perri,

ho letto sulla stampa, a seguito della recente nomina del vicepresidente Piero Mondini, della  composizione del Consiglio di Amministrazione  dell’Ente Fiera di Cremona. Un dato che non conoscevo.

Nulla da dire sulla persona nominata dal Comune, anzi la mia totale stima, ma quello che ho notato, insieme ad altre lettrici, è che in quel consesso, come in quello del Consiglio e della Giunta della Camera di Commercio o in quello dei tavoli tematici per l’Expo, non c’è un nome femminile, nemmeno per caso.

La premessa per dire che la nomina fatta nei gironi scorsi poteva colmare questo imbarazzante vuoto. Dalle inossidabili scelte “machiste” delle categorie economiche non ci aspettavamo alcuna attenzione,  ma dalle istituzioni, sì. Invece, senza nulla togliere alla qualità della persona nominata, si è perseverato nell’esclusione. Tra l’altro il protagonismo, le competenze, i meriti, l’impegno delle donne in ogni livello è universalmente riconosciuto e la loro presenza nelle giunte e nelle aziende partecipate dei Comuni dove si è votato lo scorso anno è lì a dimostrarlo, così come il ruolo che stanno giocando le ministre del governo Monti, al di là delle rispettive posizioni politiche.

Ma davvero non vi è una sola donna a Cremona e in Provincia che sia giudicata degna di partecipare a questo organismo? Io penso proprio di no. Ne conosco tante, competenti, capaci, determinate, sia orientate a destra come a sinistra. Paradossalmente i saperi e le competenze delle donne non sono ritenuti utili alla realizzazione di iniziative e manifestazione promosse dall’Ente Fiera. Troppo complesse per le donne?

Certo rompere queste secolari architetture istituzionali, può dare disturbo, può irritare, perché occorre ascoltare anche il pensiero delle donne e portare uno sguardo di genere nelle azioni da attuare. Con questa critiche intendo evidenziare la necessità di forti rotture nei meccanismi che replicano sempre la medesima forma di esclusione, una negazione che la società tutta non può più accettare.

Infine voglio evidenziare che i risultati legislativi ottenuti nel recente passato in tema di “equa rappresentanza”, basti pensare alla Legge sulle quote rosa nelle aziende in borsa e in quelle partecipate, hanno visto intrecciarsi il lavoro di donne che venivano da esperienze politiche molto diverse. Basta ricordare il lavoro delle ex ministre, Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna, attrici di un percorso trasversale importante. Ma perché a Cremona continuate a fare gli struzzi e ad essere ostaggio dei soliti potenti?

Che senso hanno allora le iniziative che l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune promuove sul tema? Specchio per le allodole?

Caro Sindaco Perri, avevi una buona occasione per dimostrare coraggio, voglia di cambiamento e coerenza rispetto al tuo programma elettorale. Un vero peccato averla persa.

Cordialità.

Caterina Ruggeri
Consigliere Comunale del PD

 

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