Cronaca

Megastore nel Tognazzi, contatti in Comune Fine cinema a Cremona?

Arriva un megastore al posto del cinema Tognazzi? L’ipotesi è tornata ad affacciarsi in questi giorni anche attraverso alcuni contatti tra la proprietà cremonese e il Comune di Cremona. Un destino commerciale, dunque, per le due sale dell’ex cinema Tognazzi di via Verdi. Quale tipologia per il megastore? Tutto è top secret. Niente più sale pubbliche (come auspicato anche in consiglio comunale ma con scarsa convinzione di riuscire nell’impresa) e neppure il parcheggio, portato mesi fa all’attenzione del condominio compreso tra le vie Gramsci-Cavour-Capitano del Popolo e Verdi. La crisi delle sale cinematografiche esplosa da anni a Cremona (che dai distributori è considerata di “basso interesse commerciale”) è ormai generale. Ma le sale che muoiono sono anche un pezzo di vita, e di storia, che se ne va. E’ anche un problema urbanistico, sociale, politico che forse sfugge all’Amministrazione comunale. I primi mesi del 2012 segnano un trend negativo in tutta Italia rispetto a 2010 e 2011 per numero di spettatori. Nel 2010 sono stati 120 milioni, con un incasso complessivo di 735 milioni di euro; nel 2011 si è scesi a 111 milioni di spettatori con incassi di 662 milioni, con un calo dell’8%; a gennaio di quest’anno il calo è stato del 31% e a febbraio del 19%. Dati giustificati sì dai consumi ridotti degli italiani, per la crisi, ma anche perché, secondo gli ‘addetti ai lavori’, non c’è stato ancora un film di particolare successo di botteghino come ‘Avatar’ (2010) o ‘Che bella giornata’ (2011). Un disastro. La chiusura delle sale a CremonaDue (Gadesco) – che non riapriranno mai più, tanto è vero che le poltroncine sono state trasferite in altra città – la chiusura del Tognazzi, le difficoltà del Filo e della stessa multisala al CremonaPo sembrano indicare che il cinema in città rischia di essere al capolinea. Sappiamo che i nuovi gestori della multisala all’Ipercoop – gli stessi dell’Anteo di Milano – hanno già presentato all’assessore alla Cultura e al Commercio Nicoletta De Bona i loro problemi; lo stesso Giorgio Brugnoli – proprietario del Cinema Chaplin e gestore dell’Arena Frazzi – ha in atto un braccio di ferro con il Comune e, scoraggiato, ha pensato più volte di lasciare. Paolo Protti, presidente dell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) ha denunciato in questi giorni il fallimento del proliferare delle multisale specializzate realizzate solo “per meri interessi commerciali”. E a segnare la fine di un’epoca a Cremona c’è anche il via libera dato dalla commissione edilizia del Comune alla trasformazione dell’ex cinema Italia in condominio-giardino.

Le sale Tognazzi erano state aperte nell’ottobre del 1993 con una grande festa, dopo che il vecchio cinema Roxy per  vent’ anni era chiuso e in disarmo. Fu grazie a un felice accordo tra l’ amministrazione comunale e Giorgio Leopardi, un produttore esercente piacentino, la vecchia sala ha avuto miglior sorte di tante altre sparse in tutta Italia. Per l’inaugurazione era presente tutta la famiglia Tognazzi al completo, dalla vedova Franca Bettoja, ai figli Ricky, Gianmarco, Maria Sole, le due sale sono state subito meta di pellegrinaggio dei cremonesi, che non hanno risparmiato fantasia per ricordare il loro amatissimo concittadino. Si proiettò Sud di Gabriele Salvatores che quella sera volle essere presente all’inaugurazione. Mercoledì 31 marzo 2011 le ultime proiezioni: in sala 1  il ‘Discorso del Re’, in sala 2 ‘Amici, amanti e…’. Poi si sono spente le luci di una sala che è servita anche a ospitare manifestazioni culturali, inaugurazioni, anteprime. Ha continuato a funzionare per alcune mattine con le proiezioni destinate alle scuole.

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