Strage di Brescia, tutti assolti Il Procuratore di Cremona Di Martino aveva chiesto quattro ergastoli Il cremonese Platè presiedeva la Corte d'Appello
Tutti assolti. E’ questa la sentenza d’appello sulla strage di piazza della Loggia a Brescia pronunciata pochi minuti fa. Dopo 38 anni i famigliari delle vittime e l’intero Paese attendevano di sapere finalmente la verità dal 14 febbraio 2012, data dell’inizio del quarto processo d’appello per la strage di piazza della Loggia. A nulla è valso il battersi come un leone da parte del procuratore di Cremona, Roberto Di Martino (nella foto), Pm nel processo. A presiedere la Corte d’Appello un altro cremonese, il giudice Enzo Platè che prima di leggere la sentenza, ha ringraziato i giudici popolari per l’impegno e lo scrupolo profusi durante la durata del processo.
Era la mattina del 28 maggio del 1974 quando una bomba esplose nella centralissima piazza bresciana, cuore civico e politico della Leonessa, mentre era in corso una manifestazione sindacale. L’ordigno uccise otto persone e lasciò sul selciato oltre cento feriti. Una strage che continua ad essere senza autori. Il processo di primo grado in Corte d’assise si era concluso il 16 novembre 2010 con l’assoluzione con formula dubitativa dei cinque imputati. Per quattro di quei cinque la pubblica accusa ha chiesto l’ergastolo. Si tratta di Francesco Delfino, all’epoca comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri di Brescia; degli appartenenti a Ordine Nuovo Carlo Maria Maggi e Delfo Zorzi; di Maurizio Tramonte, ex informatore dei servizi segreti. Sono stati tutti assolti.
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