Bonus alle donne che non abortiscono, il Pd: «Quante mamme cremonesi hanno ottenuto il finanziamento?»
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“Vogliamo avere informazioni circa la ricaduta che il Fondo Nasko ha avuto sul nostro territorio”. Questa la richiesta contenuta nell’interrogazione delle consigliere democratiche Caterina Ruggeri e Annamaria Abbate relativa al bonus (4.500 euro in 18 mesi) erogato dalla Regione alle donne che rinunciano all’aborto pur vivendo in condizioni economiche difficili. «La gestione delle risorse destinate a sostenere le difficoltà economiche delle donne nella scelta di maternità – ricordano le democratiche – era stata affidata dalla Regione Lombardia ai Centri di Aiuto alla Vita, associazione privata, escludendo incomprensibilmente i servizi sociali dei Comuni. Considerato che si tratta di risorse pubbliche (cinque milioni di euro complessivi), una ricchezza per le famiglie che faticano a far quadrare i loro bilanci, vogliamo conoscere quante donne sono state sostenute e quante delle risorse stanziate sono state concretamente utilizzate”.
Ecco il testo dell’interrogazione:
Le sottoscritte Consigliere Comunali,
RICHIAMATO il Progetto NASKO voluto dalla Regione Lombardia a partire dall’1.10.2010 quale contributo a favore delle donne che rinunciano all’aborto causato da motivi economici;
RICORDATO
- che NASKO aveva una dotazione di 5 milioni di euro e che prevedeva la possibilità di garantire un contributo complessivo fino a 4.500 euro nell’arco di 18 mesi;
- che tale assegno dovrebbe essere erogato direttamente alle donne che hanno accettato di seguire un “progetto personalizzato” attraverso i Centri di Aiuto alla Vita e i Consultori Familiari;
CONSIDERATO
- che si continuano a non comprendere le ragioni che hanno escluso e escludono sia nella delibera regionale che nelle linee guida, il coinvolgimento diretto dei Comuni, privilegiando l’esclusività con l’associazionismo privato;
- che la crisi economica, che coinvolge sempre più famiglie, si fa sentire anche nella nostra città e può incidere su importanti scelte di maternità,
interrogano il Sindaco e l’Assessore competente,
per conoscere:
- quali ricadute ha avuto il Progetto Nasko sul nostro territorio, quante donne/famiglie hanno ottenuto detto finanziamento e quante donne hanno invece interrotto la gravidanza nello stesso periodo;
- che rapporto/coinvolgimento c’è stato con i servizi e i diversi progetti a sostegno delle famiglie di questo Comune, considerato che il Fondo Nasko, fondo pubblico, viene gestito dai “Centri di aiuto alla Vita”;
- una valutazione di codesta Giunta sull’intero Progetto Nasko, voluto dal Presidente Formigoni un anno e mezzo fa come “aiuto concreto alla famiglia, alla maternità e alla natalità”.
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