Cronaca

Questo marzo sembra maggio, mai così caldo da 15 anni Il Po vicino ai -7 metri, le colture già in sofferenza

– FOTO FRANCESCO SESSA

Il marzo del 2012 sarà ricordato come il marzo più caldo degli ultimi 15 anni anche a Cremona. Secondo 3Bmeteo il responsabile è l’anticiclone delle Azzorre che si è espanso verso l’Europa bloccando la strada alle perturbazioni atlantiche e ha portato tempo soleggiato e clima quasi estivo in Italia e in Europa occidentale. Un leggero peggioramento potrebbe arrivare proprio nella settimana pasquale, quando qualche pioggia potrebbe interessare il Nord e le regioni tirreniche all’inizio della settimana.

Le temperature attuali sono oltre 10 gradi centigradi superiori alla norma. In settimana si sono toccati in città i 28 gradi, temperature da maggio-giugno non certo da marzo. La media stagionale è stata di undici gradi superiore a quella dello scorso anno.  Anche oggi è prevista un’altra giornata torrida, vale a dire di gran caldo e di umidità bassissima (ieri è rimasta al di sotto del 20%) e dunque questo marzo del 2012 batterà il record mensile di caldo che risaliva al 1994, quando in tutto il mese la temperatura media era stata di 13,4 gradi, dato che probabilmente verrà superato di circa mezzo grado. Ma a dare lo sprint decisivo è stata un’ultima decade davvero quasi estiva.

In secca sono tutti i fiumi e bassissimo il livello dei laghi. Questa mattina alle 9,30 il livello del Po a Cremona era di -6.93, ormai vicino alla soglia critica dei sette metri. Allarme siccità per i laghi lombardi. Dal Garda al Maggiore, dall’Iseo al Lario – spiega la Coldiretti Lombardia – sono tutti molto sotto i livelli del marzo 2011. Il lago di Como, ad esempio, è a meno 8,4 centimetri rispetto allo zero idrometrico contro i più 20 dell’anno scorso. Il lago Maggiore è a 63 centimetri contro un livello di 115 centimetri di dodici mesi fa. Il Lago di Garda sta segnando 74,3 centimetri contro i 127,6 del 2011. Infine il lago d’Iseo è di 15 centimetri sotto lo zero idrometrico contro gli oltre 30 centimetri sopra lo zero registrati invece nel marzo dell’anno scorso.

In totale c’è un deficit di livello – spiega la Coldiretti Lombardia – che supera il metro e mezzo, per centinaia di milioni di metri cubi d’acqua in meno. Bisogna vedere cosa succederà nelle prossime due settimane – spiegano i tecnici della Coldiretti Lombardia – i rischi sono due: o che non piova affatto creando problemi alla germinazione delle piante, oppure che i campi vengano spazzati da temporali e precipitazioni molto violente e concentrate che andrebbero a intaccare la struttura dei terreni danneggiando le semine. In ogni caso, in assenza di pioggia – conclude la Coldiretti – sarà necessario intervenire   con irrigazioni di soccorso, in particolare per quanto riguarda il mais, uno dei pilastri della zootecnia regionale.

 

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