Cronaca

Processo Tamoil, il Comune sta a guardare Gup e Pm lo sollecitano a costituirsi parte civile

Avvelenamento della falda, dispersione di vapori esplosivi, contaminazione pesante del sottosuolo. Eppure, nonostante tutto questo danno arrecato alla città, al territorio e alla gente di Cremona, il Comune finora non si è costituito parte civile nel procedimento contro la Tamoil per l’inquinamento del giugno 2008. Un atteggiamento, quello del Comune guidato da Oreste Perri, davvero incomprensibile soprattutto tenendo conto che il sindaco è, per legge, la massima autorità in tema di sanità pubblica. Ma non tutto è perduto.  Il comune di Cremona avrà comunque la possibilità di costituirsi parte civile nel corso della prossima udienza, fissata per il 7 giugno, del processo contro la raffineria Tamoil, accusata di aver inquinato la falda acquifera. Oggi, nel corso della prima udienza preliminare, il giudice Guido Salvini, su richiesta del pm Fabio Saponara, ha disposto “che sia dato avviso al comune di Cremona della prossima udienza con allegata richiesta di rinvio a giudizio, essendo prospettabile la qualità in capo a tale ente territoriale di persona offesa”. Hanno intenzione di costituirsi parte civile anche la società canottieri Dopolavoro Ferroviario, che conta 1.800 soci effettivi, e 26 soci della società canottieri Bissolati, oltre a Legambiente. Cinque gli imputati dell’inchiesta per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio. Si tratta di un libico, di un libanese e di tre italiani, dirigenti della Tamoil tra presidenti e componenti del consiglio di amministrazione dal 1999 al 2007. L’accusa, nell’ipotesi di dolo eventuale come accettazione del rischio dell’evento, è di avvelenamento delle acque destinate ad uso umano. Tre dei cinque imputati devono anche rispondere di delitto colposo e di disastro doloso per fatti accaduti a Cremona tra il maggio e il giugno del 2008. L’accusa è quella di non aver previsto la dispersione nell’ambiente di vapori esplosivi e di non aver adottato le idonee misure di sicurezza per aspirare i gas infiammabili dal sottosuolo, gravemente contaminato per la presenza di idrocarburi.

 

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