Processo formaggi avariati, gli ex dipendenti: "Sapevamo i giorni dell'ispezione e si puliva"
“I formaggi si lavoravano già scaduti. Sapevamo quando sarebbero venuti a fare l’ispezione, dunque si trasportava la merce via dallo stabilimento e si puliva”. Il terribile scenario dei banditi della tavola è stato confermato in Tribunale dagli ex dipendenti della Tra.De.L di Casalbuttano nel processo a quattro imputati, accusati di adulterazione e contraffazione di formaggi pericolosi per la salute dell’uomo, e tre veterinari dell’Asl, accusati di abuso di ufficio per aver preannunciato ispezioni e controlli. Una storia emersa nel novembre del 2006 quando gli uomini della Guardia di Finanza di Cremona fermano un tir a Castelleone e scoprirono formaggio semilavorato, in evidente stato di putrefazione, partito dall’azienda di Casalbuttano e diretto alla Megal di Vicolungo (Novara). Nel formaggio avariato vermi, escrementi di topi, residui di plastica tritata, pezzi di ferro. Muffe, inchiostro. Merce che doveva essere destinata ad uso zootecnico e invece diventava fette per toast, formaggio fuso, formaggio grattugiato, mozzarelle, provola, stracchino, gorgonzola.
“Abbiamo parlato al caporeparto della situazione – hanno proseguito i testimoni -, ma lui ci ha detto che se tenevamo al nostro posto di lavoro, non dovevamo fare troppe domande». Dalla testimonianza di una delle impiegate, infine, la cifra e la gravità dell’attività del ricilaggio: “Sono stati lavorati – ha detto la teste – più di 20 mila chilogrammi di prodotti contestati al fornitore”.
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