Spettacolo

Trittico di spessore Balletto dell'Esperia applaudito al Ponchielli

– Sopra, un momento dell’esibizione FOTO FRANCESCO SESSA

Un trittico di spessore quello andato in scena sabato 24 al teatro Ponchielli di Cremona per la rassegna La Danza. Davanti ad un pubblico numeroso, la Compagnia torinese dell’Esperia, sei ballerini virtuosi ed espressivi impegnati in tre pezzi di contemporanea a base fortemente classica. Per iniziare “La morte del cigno”, danzata per tre volte da tre ballerine diverse, senza tutù, senza punte, ognuna con il proprio gesto, la propria personalità, la propria morte. Al termine, le tre artiste ripropongono il proprio ballo, insieme. Così, ogni cigno balla la morte due volte, una volta da solo, una volta con gli altri cigni. Applausi, sipario chiuso, pausa. Il secondo pezzo è “L’après-midi d’un faune”, la storia di un fauno che inizia un giovane alla sessualità in una danza ambigua, erotica, a tratti animalesca. Si apre la scena, il ragazzo in felpa e All Star è sdraiato in mezzo alla natura, il fauno è nel cono di luce con grasse corna tra le mani. Poi, il passo a due, sinuoso e forte, sensuale e terreno, di lotta e di amore. Fino al mutamento, al passaggio all’età adulta, al ragazzo con le corne in mano nel fascio di luce. Applausi, sipario chiuso, pausa. Dopo venti minuti di attesa a luci accese tra le chiacchiere in sala, un signore da un palchetto si spazientisce e attacca un applauso per incoraggiare l’inizio del terzo atto. E infatti, ecco “I quattro temperamenti”. Quattro ballerini in nero fermi in quattro quadrati di luce. Uno comincia a danzare nel silenzio, poi batte le mani e il brano comincia. Ruotano come lancette di un orologio, mostrando ognuno il proprio temperamento, malinconico, sanguigno, flemmatico, coreeutico. Segue un assolo femminile, poi due coreografie a tre. Due uomini e una donna, due donne e un uomo, in una danza di intrecci e di contraposizioni tra il maschile e il femminile. Il finale vede sul palco tutti e sei i ballerini che si muovono rimarcando i cambi d’umore della partitura, contrapponendo sfumature di grazia e bellezza a sfumature di forza ed energia. Una bella serata, una danza elegante e virtuosa, forse con troppe pause, ma di indubbia bravura.

g.f.

LA COMPAGNIA AL PONCHIELLI – FOTOGALLERY FRANCESCO SESSA

 

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