Tagli alle strutture di cura da dipendenze, il Pd interroga la Provincia: "Anche Cremona è a rischio?"
“Tagli sulle dipendenze e sui servizi: anche Cremona è a rischio?”. Lo chiedono, con una interrogazione in Provincia, i consiglieri del Pd Andrea Virgilio e Vera Castellani.
“Dopo i tagli della Regione alle risorse destinate ai servizi di contrasto e cura sulle dipendenze – spiegano i consiglieri – chiediamo alla giunta Provinciale se ci saranno nei prossimi mesi ricadute anche nel nostro territorio e in particolare nei grandi comuni della nostra provincia a partire da Cremona”.
Osservano Virgilio e Castellani: “Come recentemente denunciato dal Coordinamento enti accreditati lombardi, in un documento presentato in occasione del bilancio regionale, in questi anni abbiamo infatti assistito al taglio di tutte le progettazioni innovative che avevano cercato di accompagnare, anticipare e contrastare il cambiamento dei fenomeni ed alle nuove domande di cura e supporto (pensiamo per esempio all’esplosione del consumo della cocaina o al ritorno minaccioso dell’eroina proprio in direzione dei target di età giovanili), alla completa esclusione del privato sociale competente e preparato dopo anni di sperimentazione e collaborazione dai progetti di prevenzione istituzionali e al taglio totale dei progetti di reinserimento socio lavorativo per le persone tossicodipendenti”.
“Ora – incalzano – rischiano di essere azzerati non soltanto gli interventi di prevenzione e di reinserimento ma addirittura anche quelli di prossimità come i drop in, vari presidi territoriali in strada, nei luoghi d’incontro e divertimento, i percorsi di formazione e informazione nelle scuole e negli spazi frequentati dai giovani”.
“La chiusura di servizi di servizi a bassa soglia – concludono gli esponenti del Pd – non solo preclude un’idea di welfare rivolta anche alle fragilità conclamate ma comporta anche una mancata risposta a una sacrosanta esigenza di ordine pubblico e di sicurezza”.
Tra le ipotesi annunciate già dal 2012, nella loro interrogazione Virgilio e Castellani ricordano “Una ipotizzata riorganizzazione strutturale delle offerte residenziali delle comunità terapeutiche a partire dal 2012 verso predefiniti pacchetti di cura piuttosto rigidi ma con tempi predefiniti di accoglienza (6 mesi) che con la scusa della riorganizzazione su base economica non considera in nessun modo evidenze scientifiche e realtà dei fenomeni”.
Ipotizzato, poi, “il completo taglio di tutti i servizi di prossimità già dall’anno 2012 o al massimo dal 2013. Si ipotizza di cancellare servizi attivi da almeno 10 /15 anni come: “drop in”, unità mobili sulle tossicodipendenze”, unità mobili giovani” attive nei contesti del divertimento giovanile”.
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