Manfredini (Pd): "I problemi dei pendolari non si risolveranno con convogli messi a nuovo L'assessore Zanibelli non abbassi la guardia"
Le perplessità dei pendolari sono fondate: il problema non si risolverà certo con i convogli messi a nuovo. Ne è convinta Alessia Manfredini, consigliere del Pd e pendolare lei stessa. “Nel documento inviato dalla Regione – osserva Manfredini – si dice: “dal 19 marzo vengono introdotte in sostituzione degli attuali treni Vivalto, nuove composizioni di materiale rotabile sulla relazione RE Milano Mantova formate da locomotiva E464 + 8 vetture “media distanza ristrutturate. Tali composizioni sono state oggetto di rinnovo totale attraverso un radicale rifacimento degli interni e degli esterni dei vagoni”. Se da una parte verranno introdotte finalmente carrozze pulite e confortevoli, dall’altro inspiegabilmente non si affronta il tema dei temi ovvero la velocizzazione della linea (con possibilità di togliere delle fermate), e il problema del sovraffollamento soprattutto dei treni di rientro da Milano (treni n. 2661 e 2663) dove, già oggi, tanti pendolari restano in piedi”.
“A conti fatti – prosegue l’esponente del Pd – sembra paradossale, ma le nuove composizioni offriranno una riduzione di posti a sedere rispetto agli attuali treni Vivalto (almeno 32 posti in meno). Quindi sono comprensibili e giuste le perplessità avanzate dal comitato dei pendolari e trovo normale essere prudenti e aspettare di vedere sul campo se la nuova composizione a media distanza sarà o meno una buona scelta”.
Conclude Manfredini: “Nel frattempo, invito l’Assessore Zanibelli ad non accontentarsi del documento proposto dalla Regione, ma ad istituire subito un tavolo tra i Sindaci e Presidenti delle province interessate alla tratta in questione (come da ordine del giorno votato all’unanimità a fine febbraio in consiglio comunale) e a seguire passo dopo passo l’evolversi della situazione lungo la linea”.
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