Cronaca

Confcommercio e Confesercenti: "Altri 160mila metri quadri per la grande distribuzione nel Pgt di Gadesco Cambiare destinazione"

– FOTO FRANCESCO SESSA

Altri 160mila metri quadri per la grande distribuzione. E insorgono le associazioni del commercio, che puntano l’indice contro la continua avanzata dei centri commerciali. “Mentre in città si discute sulla ex Scac e sulla ex Piacenza – dicono in una nota Confcommercio e Confesercenti -, il comune di Gadesco, nella revisione del Pgt ha previsto la trasformazione a destinazione commerciale di 160mila metri quadri di terreno agricolo (16 ettari pari a quasi 200 pertiche) a ridosso del CremonaDue”.
Dell’ipotesi si parla da tempo in termini di raddoppio dello stesso CremonaDue, ma nelle scorse settimane il sindaco di Gadesco, Davide Viola, ha smentito la notizia di una richiesta giacente in Comune per il raddoppio del centro commerciale.
Le associazioni del commercio tornano alla carica e denunciano la “situazione paradossale”. “Nel piccolo comune alle porte della città – dicono – risiede solo l’1,8% degli abitanti della provincia di Cremona ma c’è il 26,01% della superficie delle grandi strutture di vendita. Con l’ampliamento si arriverebbe al 40%. Confcommercio e Confesercenti ritengono i dati allarmanti ed hanno presentato, al primo cittadino di Gadesco un documento per chiedere il blocco della autorizzazione a raddoppiare quanto c’è oggi (che raggiunge i 150mila metri quadrati)”.
Per dare misura del progetto le associazioni spiegano che “Si tratta di aggiungere una superficie equivalente di trentacinque campi da calcio dove, oltre ai parcheggi e alle aree di servizio, si potrebbero insediare attività con destinazione commerciale al dettaglio e con merceologia no food (Non alimentare) per complessivi 25 mila mq”.
“Anche se manca, ad oggi, un investitore interessato al progetto – proseguono Confcommercio e Confesercenti -, di fatto, l’approvazione del Pgt certifica una decisione che, in ogni momento può diventare operativa e contro la quale non è poi più possibile ricorrere. Non è difficile immaginare che, ai primi segnali di uscita della crisi, potrebbe aprire il cantiere. E le categorie economiche non potrebbero dire nulla. Invece, già da ora, vogliono che la loro posizione sia ben chiara. Per dar forza alla loro protesta Confcommercio e Confesercenti portano dati concreti”.
Gadesco Pieve Delmona, incalzano “ha una densità di superficie di vendita ogni 1.000 abitanti, talmente elevata che rappresenta un valore di 9 volte superiore alla media regionale e 10 volte rispetto quella provinciale. E anche se si vuole considerare l’area circostante – prendendo in esame, oltre a Gadesco, anche i  comuni limitrofi di Cremona, Grontardo, Malagnino, Persico Dosimo e Vescovato –  si vede che la densità è significativamente superiore alla media provinciale e regionale”.
Ragioni che, affermano le associazioni del commercio, suggeriscono di “evitare ogni ampliamento. Diversamente potrebbe estendersi il fenomeno, che già interessa Gadesco, di desertificazione commerciale”.
Proseguono i commercianti: “La normale suddivisione tra le superfici di vendita assegna alla tipologia degli esercizi di vicinato poco meno della metà della superficie complessiva. A Gadesco, dove storicamente è sorto il primo centro commerciale del territorio, la grande distribuzione supera l’80% del totale (la media è pari al 16%) e lascia ai piccoli negozi solamente l’1%”. Un dato che, da solo, rende la misura dell’impatto territoriale delle grandi strutture di vendita”.
Per questo le Associazioni chiedono che il PGT riconosca ai negozi di prossimità inseriti nel contesto urbano condizioni sostenibili. “La presenza di vaste superfici commerciali che impongono un modello di fruizione “easy and fast” (facile e veloce) – concludono Confcommercio e Confesercenti – provoca con il trascorrere del tempo e con il progressivo indebolimento delle piccole economie di scala il costante ed inarrestabile svuotamento dei centri cittadini sia per quanto riguarda le funzioni commerciali che i servizi per le imprese locali e per la popolazione residente”.

 

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