Politica

I consiglieri comunali del PD: "Necessario un dibattito aperto sul tema della violenza alle donne"

“Ciò che occorre è la valorizzazione dei servizi sociali e una nuova politica di educazione culturale, distante dal modello della donna oggetto”. Con queste parole Elsa Fornero, Ministro delle Pari Opportunità, dichiara che in Italia è necessario debellare gli episodi di violenza nei confronti delle donne. Dati alla mano: la causa principale di morte in Italia delle donne fra i 16 e i 44 anni è l’omicidio. Nel 2010 sono state uccise 127 donne e nella stragrande maggioranza dai parenti (13), ex (9) e figli (11). La zona del cremonese non è immune da tutto ciò: teatro di tantissimi episodi di violenza, domestica e non; episodi di violenza e maltrattamento nei confronti di donne “straniere “, che restano ancor più escluse e senza strumenti.
A fronte di tutto ciò i consiglieri Comunali del Gruppo PD (Elena Guerreschi, Daniele Burgazzi, Alessandro Corradi, Caterina Ruggeri, Giancarlo Corada, Maura Ruggeri, Daniele Bonali, Annamaria Abbate) chiedono con un ordine del giorno “al Sindaco e agli assessori competenti di comunicare al Consiglio Comunale: i dati statistici relativi alle violenze sulle donne nel Comune di Cremona; l’incidenza del fenomeno di volenza domestica nei confronti delle donne “straniere”; gli strumenti a disposizione delle donne con necessità di supporto, prevenzione e informazione; gli strumenti di sensibilizzazione ed educazione per una politica di educazione culturale; le risorse messe a disposizione dell’amministrazione nell’anno precedente e quante ancora da mettere  a disposizione nell’anno in corso”.
Il Pd ritiene “opportuno un confronto fra gli amministratori e gli operatori pubblici e privati, per garantire la necessaria informazione e sensibilizzazione sul tema. Pertanto il Consiglio Comunale impegna il Sig. Sindaco, gli assessori competenti e l’intera Giunta ad organizzare una seduta aperta e in forma congiunta delle commissioni pari opportunità, sicurezza, politiche sociali ed educative, per instaurare un dibattito libero sul tema della violenza alle donne e in particolare sulle violenze domestiche”.

 

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