Economia

Microcredito a chi è in difficoltà, rinnovata la convenzione tra Bcc, Caritas e Fondazione San Facio

Non hanno solo nomi stranieri le tante persone che hanno beneficiato in questi tre anni dei microprestiti messi a disposizione di Caritas Cremonese grazie al fondo di 150mila euro costituito nel 2009 in parti uguali da Banca Cremonese e dalla Fondazione San Facio onlus. Dal maggio 2009 sono stati erogati per la precisione 111 prestiti per oltre 200mila euro, dei quali 82mila sono già rientrati.

Non si tratta infatti di contributi a fondo perduto, ma di prestiti veri e propri, di importo contenuto, che prevedono un piano di rimborso flessibile naturalmente tarato sulle possibilità di chi ne ha beneficiato. L’impegno a rimborsare la somma ricevuta responsabilizza – lo dimostra la percentuale esigua di insolvenze – e consente di ri-alimentare la solidarietà per poter aiutare altre persone in difficoltà.

I prestiti, gestiti direttamente da Caritas Cremonese attraverso il Centro d’ascolto di via Stenico, sono concessi dopo un iter preciso che mira a capire l’effettiva situazione dei richiedenti. A tal fine vengono richiesti alcuni documenti (come per esempio la busta paga, il reddito dell’anno precedente, la situazione del conto corrente bancario) che comprovano la reale necessità, ma anche l’effettiva possibilità di restituzione del prestito. Prima dell’erogazione della somma (mai superiore ai 3mila euro, tranne alcune rare eccezioni) viene sempre individuata una persona che ha il compito di accompagnare il debitore, con il consiglio e la supervisione, nel programma di rimborso (non oltre i 3 anni) redatto insieme ai volontari del Centro d’ascolto Caritas, dei bancari ormai in pensione che hanno deciso di mettere le loro competenze al servizio dei più bisognosi.

Dato il perdurare della crisi e dei suoi drammatici effetti, soprattutto sull’occupazione, Fondazione San Facio onlus e Banca Cremonese hanno deciso di rinnovare la Convenzione per tutto il 2012, raccogliendo in questo senso l’appello del vescovo di Cremona. Mons. Lafranconi, infatti, ha recentemente rivolto alla comunità un accorato invito a mettere in atto uno sforzo ulteriore così da poter attivare azioni solidali concrete e relazioni autentiche per dare una mano a chi è in difficoltà.

«In questo momento in cui la crisi continua a far sentire i suoi effetti devastanti, soprattutto sulle famiglie monoreddito, – sottolinea il direttore di Caritas Cremonese, don Antonio Pezzetti – è  estremamente positivo che per molte persone ci sia la possibilità di accedere a un prestito senza interessi, subito disponibile, e per di più accompagnato da una consulenza totalmente gratuita di persone competenti in materia finanziaria ed economica. Oltre a essere un grande gesto di solidarietà, il microcredito riveste anche una forte valenza educativa. Sia per i volontari, chiamati ad accompagnare i richiedenti il prestito in una gestione oculata dalle loro risorse, sia per gli stessi richiedenti che si sentono impegnati a restituire una somma che servirà in seguito ad aiutare altre persone. Un grazie particolare va a Banca Cremonese che, insieme alla Fondazione San Facio, per il terzo anno consecutivo, crede in questa iniziativa di vera carità. È il segno di un attenzione al territorio, ma soprattutto alle persone più fragili che vivono il territorio».

«La solidarietà – dichiara il presidente di Banca Cremonese, Antonio Davò – è uno dei valori fondanti del Credito Cooperativo e, dunque, della nostra Banca. Dall’inizio di questa lunga crisi, ai primi segnali del drammatico impatto sulle fasce più deboli, insieme alla Caritas ravvisammo l’importanza di attivare un fondo per garantire piccoli prestiti alle persone che diversamente non avrebbero avuto accesso al credito bancario tradizionale. Peraltro il tema dell’inclusione sociale delle fasce più deboli risale alle origini delle casse rurali. Le forme di povertà nel tempo sono cambiate, la dignità di una persona, che si affida a noi per risollevarsi, no. Il rinnovo della Convenzione con Caritas Cremonese è il nostro modo per dire, con un gesto concreto, che ci siamo».

I dati del microcredito nel 2011
Sono stati 45 i prestiti erogati nel 2011, di cui 21 a cittadini italiani, 22 a stranieri e 2 a parrocchie, per un ammontare complessivo di 93.766 euro. Le difficoltà che spingono le persone a rivolgersi alla Caritas derivano principalmente dalla perdita del lavoro a causa della crisi. Le somme vengono finalizzate soprattutto al pagamento delle utenze, delle spese scolastiche dei figli, per far fronte ad altri debiti contratti, ma anche per tentare di riqualificarsi e avere la possibilità di trovare un’ occupazione stabile.
Come testimonia il caso di una donna italiana, con figli minori a carico, che lavorava come assistente domiciliare. Le viene proposto dalla cooperativa per la quale lavora di frequentare un corso di OSS per migliorare la propria posizione lavorativa e avere un contratto a tempo indeterminato. Lei si rivolge alla Caritas per ottenere un piccolo prestito per pagare il corso OSS. Lo frequenta e a ottobre viene promossa all’esame finale.
Dietro un piccolo prestito sta a volte anche il desiderio di autonomia per ricominciare una nuova vita e lasciarsi alle spalle esperienze traumatiche, come è successo a una giovane donna straniera in passato vittima di tratta. Dopo un percorso in comunità protetta trova lavoro. Decide quindi di cercarsi una casa e chiedere un prestito alla Caritas per poter pagare le spese di ingresso nella nuova abitazione.

 

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