Cronaca

In debito con società delle Seychelles, lettera gira a Cremona

Phishing. Così gli anglosassoni definiscono il tentativo, spesso riuscito, di pescare tra i gonzi i disposti ad abboccare agli inputs più disparati. Ai reati cosiddetti “predatori” esercitati con modalità che vanno da quelli della notte dei tempi (furti con destrezza, agguati, rapine a quelli più sofisticati sotto forma dello slancio alla buona azione quotidiana (il soccorso fuori dalla posta o dalla banca ed, addirittura, a domicilio) esercitata prevalentemente “a favore” degli anziani (molti dei quali, nonostante le insistite campagne dissuasive, continuano ad aprire le loro abitazioni e/o a farsi abbordare da malintenzionati), se ne sono aggiunti di “nuova generazione”. Insomma, la “pesca a strascico” si è agguerrita insinuandosi nella plurimodalità della comunicazione indotta dalla globalizzazione.

Si inizia dalla violazione a carico di quella più tradizionale, quella della linea telefonica. In cui è in atto, senza esclusioni di colpi, una sorta concorrenza per il cambio di gestore telefonico. All’insistente “promozione” del cambio di profilo tariffario e, come anticipato, addirittura di gestore, si accompagna una profluvio di “offerte”, dal profilo sempre più ingannevole, delle vendite telefoniche. Il che, innanzitutto, porta a pensare quale possa essere stato, in aggiunta ai trattamenti economici riservati al management, l’effetto della costituzione delle Authority (specie quella vigilante sulla privacy).

Si verificano, altresì, degli inserimenti, farlocchi ma verosimili, nella privacy della corrispondenza on line in grado di carpire coordinate bancarie e codici di accesso o si diventa destinatari di corrispondenza cartacea, con cui si diventa perentoriamente dei “morosi”.
Recentemente gira a Cremona il sollecito a muso duro del pagamento di un centinaio di euro, dovuti, sostiene il microscopico piè di pagina della nota, ad una società basata a Providence Mahe – Republic of Seychelles.
Alcuni dei destinatari dell’avviso, una volta accertato di non aver richiesto né tantomeno fruito di alcuna prestazione (“scarica archivi, Software e News”) hanno segnalato la cosa alla Guardia di Finanza, che, pare, abbia suggerito di non pagare.

Ma si può vivere, specie in contesti già di per sé grami, anche con il continuo assillo di evitare crescenti insidie?

 

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