Cronaca

"Targhe alterne inutili contro lo smog, il Comune revochi subito l'ordinanza" Duro intervento di Pugnoli (Ascom)

– Sopra, a sinistra Claudio Pugnoli; a destra un’immagine di blocco del traffico

Basta con le targhe alterne: oltre che poco efficace contro l’inquinamento, la misura penalizza fortemente il commercio cittadino. Lo sfogo è del presidente di Confcommercio Cremona, Claudio Pugnoli. In un lungo e articolato intervento, Pugnoli critica l’ordinanza del Comune e ne chiede l’immediata revoca.
“Per contrastare le Pm10 “Chiudere il traffico in centro città è poco efficace [..]”. Non lo afferma solo Confcommercio. Lo ha dichiarato, a metà dicembre, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini durante il vertice di Milano sull’emergenza smog- dice Pugnoli -. Ha anche spiegato che il blocco del centro “Non è da bocciare, ma è soltanto una parte dei provvedimenti anti-smog da adottare”. Gli “interventi isolati rischiano di essere inefficaci se non sono accompagnati da misure estese sull’intera area”.  E, aggiunge Confcommercio, hanno pesanti ricadute sulle imprese del terziario. Ma queste ragioni (nonostante siano state ribadite in numerosissime occasioni, anche negli ultimi giorni) sembrano sfuggire ai nostri amministratori. Non hanno capito che lo smog non si ferma ai blocchi della polizia locale. Si fermano, invece, i clienti dei negozi e il centro resta deserto”.
“Al contrario – prosegue il presidente di Confcommercio – ringraziano i tre grandi centri commerciali che circondano la città. Ogni cliente che perde il centro è un regalo per la grande distribuzione. Il calo delle polveri in questi giorni (fino a rientrare nei parametri di sicurezza) è dovuto, per lo più alle temperature miti e al minore uso del riscaldamento. Ne è conferma il fatto che in occasione delle nevicate (e delle giornate più rigide) i valori delle Pm10 sono saliti fino a raggiungere i picchi in questo inizio d’anno”.

Di qui la richiesta di Pugnoli: “Proprio per queste ragioni Confcommercio chiede un ripensamento, con la revoca immediata dell’ordinanza. Anche perché siamo ad una tra le più durature azioni di limitazione all’accesso in centro. In poche altre occasioni le targhe alterne si erano protratte così a lungo. Proprio per questo sarebbe opportuno adottare, per le imprese, una qualche forma di indennizzo (come ad esempio un qualche sgravio nelle imposte locali). È giusto che le nostre imprese debbano essere costrette a pagare decisioni che servono a poco o nulla? Non bastano le difficoltà legate ai problemi del calo dei consumi e le tante questioni aperte sulla città (dai parcheggi alla Ztl senza dimenticare la grande distribuzione) a mettere in crisi le nostre aziende? Non serve certo accanirsi con una campagna di contrasto allo smog che è, di fatto, inefficace. Perché gli studi scientifici hanno dimostrato che del 26% delle polveri causate dal traffico solo il 9% esce dagli scarichi. Come dire che bloccando le auto si riescono ad abbattere le pm 10 solo del 2,5% del totale. Immaginiamo, allora, quali vantaggi possano derivare dalle targhe alterne  e solo nel centro: nessuno!”.
“Resta, quella dallo smog, un’emergenza senza risposte efficaci – incalza -. Perché dunque accanirsi con un provvedimento che al dì là di qualche effetto propagandistico non ha alcun risultato concreto (se non il danneggiare chi lavora in centro)? Limitarsi al blocco delle auto significa archiviare il problema con un misto di rassegnazione e senso di impotenza.  Restiamo convinti che, per vincere la partita, occorra avere lo sguardo lungo, analizzare il problema e non adottare solo provvedimenti di comodo. Pensiamo al blocco del traffico. Non è difficile capire che il centro di Cremona non è così grande da incidere in maniera significativa nel bilancio complessivo. Occorre essere consapevoli che non è chiudendo un chilometro quadrato che si risolve il problema. Questo dovrebbe spingere gli amministratori a qualche riflessione. Hanno mai pensato ad un monitoraggio degli impianti di riscaldamento cittadino? Quanti edifici (magari anche pubblici) funzionano ancora a gasolio? Forse, per migliorare la qualità dell’aria, servirebbe sostenere il progetto del teleriscaldamento su tutta la città. Invece quest’idea sembra ormai dimenticata”.
“In un articolo di Quattroruote di alcuni anni fa – ricorda pugnoli -, si stimava che un impianto a gasolio inquinasse come alcune centinaia di autovetture. Da questi dati occorre ripartire senza dimenticare gli accordi raggiunti (in un tavolo con i sindaci sul problema). Molto resta da fare. Si pensi, ad esempio, ad intensificare il lavaggio delle strade (che incide ben più delle emissioni) o a potenziare il trasporto pubblico così da limitare i disagi ed educare i cittadini a scelte più sostenibili per raggiungere il centro”.
Conclude il presidente di Confcommercio: “Adottare il blocco del traffico non fa che impoverire la città. Ciò che lamentiamo è la difficoltà dei commercianti, troppo spesso chiamati a pagare il conto, soprattutto in un momento di crisi. Tra liberalizzazioni, manifestazioni politiche a bloccare i sabati del centro e ora l’ordinanza sul traffico sarebbe stato impossibile immaginare un 2012 più difficile”.

 

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