Cronaca

Befera: "Ci saranno altri blitz" Anche a Cremona? Il responsabile nazionale della Agenzia delle Entrate annuncia controlli anche nelle province

“Artiglio” Befera va avanti come un treno. Ieri a Reggio Emilia, nella Sala del Tricolore, il direttore delle Entrate è stato categorico: “Io non mollo. Ci saranno altri blitz. Cortina, Roma e Milano sono solo l’inizio. Andremo avanti”.

Invitato al convegno Anci su come organizzare i controlli fiscali a livello comunale, Attilio “Artiglio” Befera volentieri è tornato sul tema delle incursioni degli uomini della Guardia di Finanza impegnati, su scala nazionale, ad arginare l’evasione fiscale. Ed ha sottolineato: “Di blitz ce ne sono stati in passato, ce ne sono stati di recente, di sicuro ce ne saranno anche in futuro”. E non solo nelle località vippaiole – ci è parso di capire – ma anche nei capoluoghi di provincia più “altisonanti”. Ad esempio Parma, Piacenza, Mantova. E Cremona, naturalmente, anche se sotto il Torrazzo la qualità della vita è in calo (indagine del Sole24Ore; perse in un anno sei posizioni), perdura l’emergenza smog, Tamoil ha calato il sipario, diversi negozi boccheggiano, i pendolari continuano ad essere bistrattati (vedi lo scippo del Pendolino).

Ma c’è dell’altro. Il convegno Anci ha rimarcato che la lotta all’evasione non può limitarsi alla verifica degli scontrini. Il segretario generale, Angelo Rughetti, ha chiamato in causa i Comuni.  E’ a livello locale, è stato detto, che si possono toccare con mano, e subito, i “vantaggi sociali offerti dal contrasto all’evasione”.

Il sindaco di Reggio Emilia (Graziano Delrio, presidente nazionale Anci)) ha invocato l’esenzione Imu “per le scuole primarie convenzionate non avendo scopo di lucro e svolgendo un’opera pubblica di grande rilievo sociale”. Non solo. Ma sta per arrivare ai sindaci – Perri in testa – la proposta di  “privilegiare il pagamento alle imprese piuttosto che il rispetto del Patto di stabilità”. E poi: “E’ assurdo, con la crisi che c’è, che i Comuni non possano pagare le imprese pur avendone la disponibilità, a causa del Patto. Così facciamo fallire quelle stesse imprese, uccidiamo il potere di acquisto delle famiglie, causiamo la perdita di posti di lavoro”. (e.p.)

 

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