Molesta stagista, 52enne inchiodato dal test del ricordo
Decisivo il test Iat (autobiographical Implicit Association Test) nella condanna a un anno, più 25mila euro di risarcimento alla parte civile e “interdizione perpetua da qualunque incarico in scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori”, per un commercialista cremonese 52enne accusato di violenza sessuale su una minorenne. La sentenza è dello scorso 20 luglio, decisione del gup Guido Salvini, dopo il processo con rito abbreviato (riconosciute le attenuanti generiche). La 17enne, nello studio per un tirocinio, era al computer e l’uomo l’aveva palpeggiata tentando poi di infilarle la mano nei pantaloni. Importante la parte delle motivazioni della sentenza, appena depositate, in cui si parla dell’autobiographical implicit association test. Un esame basato sulla velocità di reazione nelle risposte, effettuato sulla giovane da Giuseppe Sartori, professore in neuroscienze cognitive e neurologia clinica all’università di Padova, che aveva escluso “la presenza di alterazioni dell’esame di realtà” e accertato che “la ragazza ha un ricordo autobiografico relativo ai toccamenti subiti”. La prova Iat era stata utilizzata anche per Annamaria Franzoni nel caso del delitto di Cogne.
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