Cronaca

Pm10, Cremona è già fuorilegge dopo appena un mese e mezzo

Nuovo anno stessa certezza: la Lombardia è già fuorilegge a causa dello smog. Sebbene siano trascorsi solo 45 giorni dall’inizio dell’anno, già i primi tre capoluoghi della Pianura Padana hanno infatti già esaurito il bonus di 35 giorni di superamento della soglia di 50 microgrammi/mc per le polveri (PM10) che l’Europa considera tollerabile nell’arco dell’intero anno. Legambiente lancia l’allarme: ad essere già over quota è Cremona (38 giorni di superamento) mentre Brescia (35 giorni) ha toccato l’asticella ieri, e Milano (anche se i dati saranno disponibili solo domani) lo farà probabilmente oggi. Il superamento non è ancora certificato dai dati ARPA, ma gli ambientalisti lo danno per certo, nonostante il vento. Molto vicine alla soglia però sono anche Mantova, Bergamo, Lodi, Monza e Pavia: in pratica tutte le città di Pianura, che hanno almeno 31 giorni di superamento accertato alla data del 14 febbraio, mentre i capoluoghi insubrici e montani (VA, LC e SO) hanno ancora un po’ di tempo per bruciare il loro bonus europeo. Giudizio sospeso su Como, in cui l’unica centralina che rileva le polveri sottili è fuori servizio da 3 giorni. Comincia dunque un altro anno di infrazione comunitaria per i livelli intollerabili di smog e, soprattutto, pm10. Si tratto ormai di una triste consuetudine per la nostra regione, e l’andamento dell’ultimo decennio non concede alcun ottimismo: si fatica infatti a cogliere una tendenza di miglioramento in questo periodo dell’anno, indubbiamente il peggiore sotto il profilo meteoclimatico. Il decennio trascorso mostra situazioni diversificate, con anni orribili come il 2006 e il 2011 e periodi di aria un po’ più respirabili, come il 2008 e 2009; ma i valori altalenanti, comunque sempre molto più alti delle concentrazioni tollerate (40 microgrammi/mc come media annua) non lasciano intravedere alcuna uscita dal tunnel dello smog. Nei primi giorni del 2012 la concentrazione media di polveri a Milano è stata pari a 74 microgrammi/mc, seconda solo ai 75 di Monza.

Senza dimenticare poi gli effetti delle Pm10 sulla salute delle persone. Gli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’effetto nocivo delle polveri sottili è ormai noto. In attesa di conoscere i nuovi dati dell’Al sulle patologie respiratorie dei bambini della nostra città che dovrebbero essere noti a giorni, val la pena ricordare i risultati di uno screening di alcuni anni fa dal quale risultò che le patologie respiratorie dei bambini cremonesi sono più elevate rispetto a quelli che vivono in campagna. Così come emergeva una netta incidenza delle allergie respiratorie (asma, bronchiti asmatiche).

Domenica a Cremona si corre ai ripari con un nuovo e più ampio blocco del traffico su cui molti cittadini restano scettici, i commercianti irritati, e che per i tecnici del rilevamento dell’aria rappresenta comunque una misura parziale.

Come già accaduto in passato,  l’Italia rischia di finire sotto processo alla Corte di giustizia europea con le sanzioni previste per gli stati che non adottano il contenimento dell’emissione di polveri sottili.  Già nel 2010 l’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia per i livelli di inquinamento da Pm10 in diverse zone

Certo l’inverno con bassa pressione e una stabilità atmosferica, ha impedito il rimescolamento dell’aria e il ricambio delle emissioni inquinanti. E’ questa una situazione, questa, valida per tutta la pianura Padana, prima in Europa per inquinamento dell’aria – e tra le prime quattro del pianeta – dove a produrre smog ci pensano per metà il traffico e il riscaldamento.

La condizione dell’inquinamento in tutte le città della pianura infatti è inequivocabile: le politiche messe in campo fino ad ora per contrastare l’emergenza smog sono insufficienti. Ma più che le norme, a essere deludente è la loro attuazione, soprattutto per quanto riguarda i controlli, su cui Legambiente punta il dito. All’indice sono i vecchi camion Euro 0, 1 e 2, che non dovrebbero nemmeno circolare stando ai regolamenti regionali. Una flotta di 150.000 bisonti, ciascuno dei quali emette come 30 auto a benzina euro 3 che circolano impunemente sulle strade lombarde, perchè i controlli sono inesistenti, e che percorrono mediamente il triplo dei chilometri medi di un’utilitaria. A denunciarlo è Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente: “I 150 mila camion che circolano abusivamente, nonostante l’altisonante divieto della Regione Lombardia, ogni giorno inquinano come 13 milioni di auto a benzina. Chi dovrebbe controllare che il divieto venga rispettato?”

Le polizie locali (comunali sulle strade comunali e provinciali sulle interurbane e autostrade) no di certo: risultano aver aderito al protocollo di controllo della Regione Lombardia (contributo in denaro per numero di controlli effettuati) solo 35 Comuni in tutta la Regione per tutti il 2011, 5 dei quali in Provincia di Milano (tra cui Milano). La città di Milano ha fatto la metà di tutti i controlli effettuati in Regione e, solo dal 16 gennaio, i controlli e le multe vengono comminate sulla base delle telecamere AreaC. Quindi, salvo Milano, nessuno fa veri controlli. “150 mila camion delle associazioni artigiane, iscritte a Confcommercio o Assolombarda, i nemici dell’AreaC, sono evasori e abusivi per le norme antinquinamento – prosegue Andrea Poggio – Formigoni e Podestà fanno finta di lottare contro l’inquinamento, sindaci e presidenti di provincie lombarde sono inadempienti, e colpevoli quanto gli inquinatori”.

La situazione non è migliore per gli impianti di riscaldamento. Per legge, i Comuni principali e le Provincie dovrebbero affettuare ogni anno controlli in almeno il 5% degli impianti.

 

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