Una retrospettiva sul segno L'eleganza di Federica Galli a Santa Maria della Pietà
– la conferenza stampa FOTO FRANCESCO SESSA
‘L’eleganza del segno’. Questo il titolo della mostra di Federica Galli presentata questa mattina a palazzo comunale. Un percorso appassionante tra le opere di una delle artiste di spicco dell’arte incisoria italiana, originaria di Soresina, venuta a mancare due anni fa. Inaugurata venerdì 18 febbraio presso il Centro Culturale Santa Maria della Pietà, rimarrà aperta sino al prossimo 1 aprile. Il percorso espositivo – del cui allestimento si sono fatte carico l’Amministrazione Comunale e l’omonima Fondazione milanese dedicata all’artista – vuole rappresentare un ideale e sentito ‘omaggio’ nei confronti di una figura storica dell’Arte cremonese che, nel corso di tutta la propria esistenza, ha raffigurato con viva emozione e con perfetta verosimiglianza il territorio nativo, riservando a esso un’attenzione amorevole e pressoché incessante.
Sarà una retrospettiva che s’impegnerà, tra l’altro, a riconoscere la generosità dell’autrice che, tramite la Fondazione da lei stessa voluta per la gestione del suo patrimonio artistico, è stata artefice di un’importante donazione al Museo Civico ‘Ala Ponzone’, comprendente ben quattrocentosettantanove suoi elaborati. Di questi centotrentadue saranno esposti attraverso un ampio e suggestivo percorso articolato in ben quattro sezioni – ‘Miscellanea’, ‘Alberi’, ‘Cascine’ e ‘Venezia’ -, frutto della difficile selezione delle opere donate, mirate a evidenziare i suoi temi più cari.
Nata a Soresina negli anni Trenta, apprezzata da un folto gruppo di personalità fra le più illustri della Cultura italiana e internazionale (tanto che alcune delle sue opere figurano all’interno delle collezioni private d’intellettuali e personaggi politici di fama mondiale quali, per esempio, Dino Buzzati, Leonardo Sciascia e François Mitterand), Federica Galli ha inciso, tra il 1954 e il 2008, oltre ottocento lastre dedicandosi principalmente a tre tematiche specifiche: i paesaggi, gli alberi e le vedute. I paesaggi sono essenzialmente quelli della pianura lombarda, contraddistinti dalle poetiche descrizioni delle sue caratteristiche cascine (si tratta di circa cinquanta opere), mentre le vedute sono quelle di città come Milano e Venezia, che nella vita dell’artista hanno simboleggiato realtà a tal punto rilevanti da rappresentare soggetti cui Galli ha restituito la propria riconoscenza attraverso uno sguardo acuto, veritiero e – soprattutto – mai scontato. La passione per la natura e la capacità di riportarne gli aspetti più incantevoli sono dimostrate in oltre cento tavole, e la sua proverbiale abilità tecnica – riconosciuta in un coro unanime dagli esperti e dai critici d’arte in Italia e nel mondo – le ha anche consentito di superare quegli ostacoli, talvolta assai ostici per gli incisori, quali la rappresentazione della neve e della notte, senza mai scadere nella leziosità o nell’artificiosità.
A impreziosire la mostra cremonese la possibilità di ammirare dal vivo una serie di opere di alcuni dei Maestri di valore mondiale (fra cui Rembrandt, Albrecht Dürer, Giorgio Morandi, Giambattista Tiepolo, Francisco Goya e Pierre Bonnard) che hanno simboleggiato le fonti principali d’ispirazione della benemerita artista la cui anima curiosa – tipica di ogni incisore, da sempre abituato all’esplorazione di nuove ‘alchimie’ e di nuovi percorsi che possano offrire sempre più ampio respiro alla propria arte – l’ha portata, poco alla volta, a cimentarsi anche in paesaggi e generi lontani dalla sua natura (dal suo «sentire padano», come affermano i critici), acquisendo dagli innumerevoli viaggi in Europa alla scoperta di artisti, città e culture diverse un bagaglio di ricordi e d’immagini poi trasferito con abilità sulla lastra.
Sabato, 18 Febbraio 2012 – Domenica, 01 Aprile 2012
Orari di visita: da Martedì a Domenica:10.00/12.30 – 15.30/19.00
Cremona, Centro Culturale S.Maria della Pietà, Piazza Giovanni XXIII
Ingresso libero.
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