Cronaca

Sporcizia, ritardi, freddo, toilette chiuse I pendolari scrivono ai Prefetti, alla Regione e a Trenord "Dateci risposte per viaggiare dignitosamente"

Per i pendolari della Mantova-Cremona-Milano inizia domani un’altra settimana dopo quella, disastrosa, appena conclusa con ritardi e cancellazioni di corse da scandalo. Si guarda al cielo quasi per scongiurare neve o gelo che fermano i mezzi. Ma la rabbia dei pendolari è ormai al culmine. Lunedì è dovuta intervenire la polizia per sedare animi ormai esacerbati ma l’insensibilità di Trenord (al di là delle formali scuse) e delle autorità ha portato alla clamorosa protesta dello sciopero del biglietto attuato sulla linea da Mantova a Milano. Migliaia di persone, di viaggiatori, di lavoratori, di elettori non trattati come utenti che pagano biglietti salatissimi ma come cittadini di quarta serie che vengono portati a destinazione dopo viaggi che durano tre-quattro ore per fare 90 chilometri. Sul tema neppure una parola dalla politica (se si esclude il consigliere regionale Agostino Alloni, del Pd, e un’interrogazione in consiglio comunale), dagli amministratori (Perri? Non pervenuto. Salini? Idem), dai Prefetti.

I ritardi, le soppressioni, la sporcizia, l’alibi dei treni Vivalto presentati come grande novità rivelatasi poi una grande fregatura (mezzi vecchi, freddi e sempre guasti). Tutto è stato documentato da tempo. Ora però servono risposte serie. Ed ecco la lettera che le associazioni dei pendolari hanno mandato al direttore generale di Trenord, all’assessore regionale Cattaneo e ai prefetti di Cremona e Mantova. Una lettera civile ma ferma con la quale i rappresentanti dei pendolari chiedono misure urgenti.

Preg.mo Ing. Giuseppe Biesuz,

Preg.mo Dott. Raffaele Cattaneo,

Ill.mi Sigg.ri Prefetti di Mantova e Cremona,

con la presente si informa che l’UTP Associazione Utenti del Trasporto Pubblico, ed il Comitato Pendolari INORARIO di Cremona, visti i continui disservizi, e visto il perdurare di condizioni di viaggio non più accettabili, alla luce delle continue rimostranze le quali non hanno mai avuto un riscontro,

Proclamano lo SCIOPERO DEL BIGLIETTO ovvero i Pendolari IN REGOLA con Abbonamento/Biglietto/Titolo di Viaggio non lo mostreranno al Personale Viaggiante.

Ribadendo che questa protesta, civica, democratica e costituzionale, vuole essere una forma civile di “disobbedienza” per chiedere:

– Condizioni di Viaggio adeguate ( nuovi materiali rotabili al pari di quelli usati sulla MILANO-SONDRIO-TIRANO );

– Eliminazione DEFINITIVA dei Treni Vivalto dalla Linea, visto il continuo perdurare di situazioni di viaggio invivibili ( riscaldamenti guasti, porte guaste, toilette guaste, mancanza di idonei spazi per i bagagli );

– Maggiore pulizia dei materiali rotabili in servizio, in particolare le sedute e le toilette che si presentano già di primo mattino sporche e con odori nauseabondi;

– Nomina di UN ASSISTENTE DI LINEA “Berretto Giallo” che sia un referente PERMANENTE e COSTANTE tra i Pendolari e l’Azienda, chiediamo che questo assistente sia scelto da Personale TRENITALIA, e che sia di Mantova o Cremona;

– Maggiore attenzione sulla nostra linea, e rimborsi per quanto accaduto nel recente maltempo, con disagi alle carrozze, con indennizzi sugli abbonamenti mensili del 50%.

A tal propostito, confermiamo la partecipazione all’incontro del 14 febbraio 2012 in Regione Lombardia, ma chiediamo comunque di poter essere convocati separatamente per un tavolo esclusivo sui problemi della NOSTRA LINEA.

Chiediamo cortesemente, visto che noi ci siamo sempre posti con la massima educazione, disponibilità e gentilezza sia nei confronti di Trenord, che di Regione Lombardia di essere capiti e compresi, e non colpiti per questa nostra giusta e doverosa presa di posizione.

Certi che capirete le nostre ragioni, e che Vi attiverete per fornirci condizioni di viaggio migliori, si ringrazia per l’attenzione e si porgono Distinti saluti,

Paolo Ferretti- Massimiliano Monteverdi- Andrea Bertolini (Associazione UTP)

Matteo Casoni- Max Gabbiani (Comitato Pendolari INORARIO Cremona)

 

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