Cronaca

Prestazioni sanitarie, sindacati contro la Regione: "Taglia le risorse per poter controllare i territori"

“Centralizzare per tagliare risorse economiche e controllare i territori”: questa l’accusa mossa dai sindacati alla Regione Lombardia. “Giovedì 9 febbraio, nella mattinata, si è consumato un gravissimo colpo di mano della Regione, all’interno della III Commissione (Sanità ed Assistenza) del Consiglio Regionale – spiegano le segreterie provinciali dei confederali e le segreterie del settore pensionati di Cgil, Cisl e Uil -. In discussione la proposta di Legge lombarda sulla compartecipazione alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie: la commissione ha approvato con il voto contrario della minoranza, che i cittadini lombardi non solo contribuiranno personalmente e con i loro familiari alle rette delle Strutture per anziani e disabili, degli asili nido, ma dovranno anche contribuire alle spese sanitarie. I cittadini lombardi, nonostante l’aumento delle tasse, delle tariffe, nonostante la mancanza di lavoro, dovranno anche contribuire da domani al taglio delle tonsille dei loro bambini”.
Ma la “vampirizzazione” della Regione, incalzano i sindacati, non termina qui. “Nella stessa seduta di ieri  – prosegue la nota dei confederali – la Commissione, sempre a maggioranza, ha deliberato che nelle Aziende pubbliche per anziani e disabili, comanderà la Regione. Nella nostra provincia sono situate a Ostiano, Isola Dovarese e Trigolo. Il Consiglio di Amministrazione darà “indirizzi” e deciderà, su designazione della Regione, il direttore generale il quale potrà anche decidere l’alienazione dei patrimoni. Basta, questo è davvero troppo. La Regione vuole mettere le mani sui lasciti dei cittadini cremonesi a favore dei non abbienti, senza peraltro dichiarare a quale scopo le stesse risorse saranno destinate”.
“Il federalismo regionale, tanto sbandierato dal Presidente della Regione – osservano ancora Cgil, Cisl e Uil -, viene seppellito dalla centralizzazione regionale delle risorse, fino a prevedere il prelievo diretto dei patrimoni locali. Le segreterie Confederali ed i sindacati dei pensionati SPI FNP UILP denunciano, ancora una volta, che non possono essere le persone e le famiglie a continuare a pagare.  Prima la pesantissima riduzione dei fondi sociali da parte del governo centrale che costringeranno i Comuni ad aumentare le tasse, a tagliare i servizi ai cittadini creando nuove difficoltà e povertà, ora i prelievi diretti”.
Di qui la presa di posizione del sindacato cremonese, che “chiede che a livello territoriale si dia voce al dissenso e alla sincera indignazione, affinché il Consiglio regionale, nella seduta del 14 febbraio prossimo, non approvi queste norme che danneggiano i territori e comprimono sempre più le risorse della famiglie”.

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